Vaccino, fonte di speranza
Pandemia, umiltà e desiderio di bene
Covid allarme
di Amanzio Possenti
Con il covid imperversante che sta allarmando il mondo intero a causa dei contagi in moltiplicazione vertiginosa che getta nell’angoscia milioni di famiglie, ci si chiede quali lezioni morali ne derivino, al di là di quelle, senz’altro qualificanti, di tipo sanitario ed economico-politico.
Attratti da polemiche - sterili - sulle decisioni governative e su modalità - indispensabili - di lotta efficace alla pandemia (ora sotto la denominazione omicron), forse si trascurano tematiche di non indifferente importanza.
Ne segnalo una: il bisogno di umiltà da parte di tutti, qualunque sia il criterio personale di valutazione.
Essendo l’umiltà virtù poco visibile ancor meno diffusa, il sentirci protagonisti nella onnivalente e presuntuosa onnipotenza che seduce, ci fa dimenticare chi siamo: creature fragili, esposte, limitate. Ia nostra volontà sarebbe di vincere ed avere tutto e subito ignorando la fatica per raggiungere gli obiettivi.
Quando ci riusciamo, grazie agli studi della scienza - come nel caso del tempo record impiegato per scoprire e commercializzare rapidamente il vaccino salvavita - accade che non tutti salutiamo gioiosi l’evento liberatorio; non mancano i detrattori, minoranze portatrici di turbativa dannosa.
Non sappiamo, riconoscere il successo di un risultato, che è per tutti; così si imbastiscono assurde reazioni e comportamenti di contrasto negativi all’interesse della generalità.
L’umiltà dovrebbe per contro farci sentire più solidali nell’accoglimento del successo, con un grazie doveroso, e spalancherebbe le porte alla gratitudine altra virtù spesso calpestata.
Sovvengono in proposito gli inviti di Francesco di fronte agli smarrimenti che bloccano o vanificano impegni e finalità: emerge il bisogno di dare spazio al desiderio di bene, sognandolo e rendendolo attivo nel discernimento così da strutturarlo in comune condivisione. Necessita uno slancio di umiltà, di mitezza creativa e di coraggio: diventa proficuo seguire le strade del Vangelo dell’amore per imparare a condividere i gesti di umiltà. Dicendo no a ciò che è di nocumento al pensiero e all’azione rivolti al bene comune. Se oggi il bene comune è identificabile anche con l’uso totalizzante e necessario del vaccino, ebbene si persegua l’obiettivo con decisione e condivisione, trattandosi di un gesto di umile ed efficace accettazione che dona a tutti la gioia della speranza.