#299 - 15 gennaio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

Un nuovo spazio in omaggio al Sommo Poeta

Endecasillabi sciolti e ritmati

La Commedia

Inferno 2° Canto - parte prima

di Angelo Zito

La Commedia

Già era giunta l’ora der tramonto
quanno l’oscurità t’invoja a smette
le fatiche der giorno e torni a casa;
io, er pensiero fisso a quer cammino,
e a tutti li malanni che avrei visto
da ricordà pe’ mmetteli su carta.
Muse dateme l’ali pe’ la penna,
che m’assista ancora la memoria
e possa la poesia vince la sfida.
“Vate che guidi er mio cammino”, dissi,
“dimme si ciò la forza p’annà avanti,
prima de dà inizio a ‘sto viaggio.
La fece Enea ancora in carne e ossa,
come dichi ne li versi, quela strada
pe’ scoprí quer monno senza fine.
Er Sommo Bene dette la licenza
pensanno a l’opra che doveva compie
e a la virtù de l’omo e de l’eroe
che merita er rispetto d’ogni mente;
a lui fu assegnato er grande onore
d’esse scerto pe’ ppadre de l’impero.
L’istesso posto dove fu deciso
er germojo de la cchiesa de San Pietro,
come sa er cristiano che cià fede.
E ner viaggio che tu hai mentovato
je fu profetizzata la vittoria,
e lí sarebbe poi nato er papato.
E ce annò pure Paolo a riccoje
e a diffonne le parole der Signore
che sarverà dar peccato origginale.
Perché mó tocca a me? Chi l’ha deciso?
nun só pari merito de Paolo,
pensa si posso esselo de Enea.
Ho paura che sii una impresa empia
si me convinco a prenne ‘sto sentiero.
Tu mejo de me sai dà un giudizio.”
Come chi più nun vole quanto vòrse,
cambia parere a ogni piè sospinto
e scorda l’idea da ‘ndò è partito,
così capitò a me in mezzo a lo scuro,
che a forza de pensà persi de vista
l’impresa ch’era iniziata tra le fiere.
“Si ho capito bene quanto dichi”,
me fà lo spirto de quer granne omo,
“t’ammoscia le gambe la paura;
bada che quella tante vorte inganna
e te slontana da la retta via,
come capita a le bestie ne lo scuro.

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