Scienza astrofisica
Completata l'analisi dell'archivio delle pulsar
Brusii Gravitazionali
Origliando con le pulsar
I ricercatori del progetto International Timing Array(Ipta) avvalendosi di lavori e competenze di diverse collaborazioni di astrofisici di tutto il mondo - inclusi membri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica,Inaf, tra cui il primo ricercatore Inaf dell’Osservatorio di Cagliari, l’astrofisico bergamasco Andrea Possenti di Treviglio, con altri suoi colleghi Inaf, e dell’Università di Milano Bicocca - hanno recentemente completato l‘analisi del più completo archivio oggi disponibile di dati di arrivo degli impulsi di 65 pulsar, ovvero ciò che resta di stelle di grande massa esplose come supernove.
Questa accurata indagine sperimentale – scrive giovedì 13 gennaio un comunicato Inaf dal titolo
’Origliando con le pulsar i brusii gravitazionali’ – rafforza le indicazioni teoriche che suggerirebbero la
presenza di un vero e proprio ’brusìo’ cosmico. prodotto da onde gravitazionali di frequenze ultra
basse(da miliardesimi a milionesimi di Hertz) emesse da una moltitudine di coppie di buchi neri super-
massicci.
Le pulsar studiate dal team sono dette ’al millisecondo’ perché ruotano attorno al proprio
asse centinaia di volte al secondo, emettendo stretti fasci di onde radio che ci appaiono come impulsi a
causa del loro modo di rotazione: I tempi di arrivo di questi impulsi sono stati poi combinati in un unico
insieme di dati, unendo le osservazioni indipendenti di tre collaborazioni internazionali : l’ European
Pulsar Timing Array (Epta),cui appartengono i ricercatori Inaf e di Milano Bicocca coinvolti nel progetto,
il North American Nanohertz Observatory for Gravitational Waves(NanoGrav) e il Parkes Pulsar
Timing Array in Australia(Ppta). Le tre collaborazioni sono anche fondatrici dell’*Ipta.
L’indagine del team di Ipta su questi dati combinati ha messo in luce la presenza di un segnale a bassissima frequenza.‘E ’un segnale molte emozionante. Anche se non abbiamo ancora prove definitive,potrebbe essere il primo passo verso la rivelazione del fondo cosmico di onde gravitazionali’, dice Siyan Chen, membro delle collaborazioni Epta e NanoGrav e coordinatore per Ipta della pubblicazione dell’indagine - tra i coautori anche Andrea Possenti - in un articolo su ‘Monthly Notices of the Royal Astronomical Society’.
Nel comunicato compaiono le dichiarazioni di Possenti che, quale coautore e membro Inaf Cagliari(dove opera e ne è stato direttore) afferma: ‘ Il prossimo passo per il team di Ipta sarà la misura della cosiddetta ’correlazione spaziale’ tra le pulsar. La correlaazione del segnale tra le coppie di pulsar è la chiave per chiarire la fonte del segnale. Perchè si tratti del fondo di onde gravitazionali, ogni coppia di pulsar deve comportarsi in un modo molto specifico, a seconda della loro separazione angolare nel cielo. Al momento non si può concluder nulla al proposito: abbiamo infatti bisogno di un segnale più forte per misurare questa correlazione’. Intanto, all’interno di Ipta ferve l’attività per aggiungere nuove osservazioni, sempre più precise, alla combinazione di dati esistenti.