Manovra, schemi e Draghi - Il biglietto d’andata staccato dall’Italia
Crescita
di Amanzio Possenti
L’imperativo per il 2022 è uno e forte : crescita. Ovvero staccare un biglietto di andata per un viaggio, ampio e impegnativo, dell’Italia verso traguardi diversi da quelli modesti, staccati negli anni scorsi.
E’ un biglietto rilasciato dalla manovra economica(da 30 miliardi) con la quale il presidente del consiglio Draghi entra in un territorio fatto di pensioni (rimaneggiate temporaneamente a quota 102), reddito di cittadinanza (reso più attento e circostanziato, di meno fredda esecutività, pur nel suo valore intrinseco), di taglio delle tasse (per 8 miliardi, da affidare ad una legge delega dal parlamento, a favore di lavoro, imprese e famiglie), di bonus e superbonus (con decrescente misura di partecipazione statale negli anni) e di altre attenzioni (sanità, congedi parentali, riforma degli ammortizzatori sociali, giovani per affitto e acquisto prima casa ecc...).
Una’ bussola’ per il cammino, sostiene Draghi. ’Manovra insufficiente’, obiettano i sindacati che pensano a pressioni sul governo, non escluso uno sciopero.
In questo turbinio di valutazioni e di miliardi - cui vanno aggiunti quelli (in arrivo) del Pnrr - mentre i cittadini attendono soluzioni per i loro problemi, le bollette (nella Manovra c’è un intervento in materia) e la benzina aumentano accentuando disagi nelle famiglie più scoperte e i sindacati incalzano, la politica sembra essersi ‘ritirata’, senza rinunciare alle fiere e aspre dispute fra i partiti; questi ultimi appaiono più lontani dal palazzo quanto maggiore è il numero dei cittadini che rifuggono dal voto trincerandosi nella astensione.
Un male pericoloso per la democrazia, al quale sarebbe necessario dedicare massima attenzione oltre le parole rituali di preoccupazione e di disapprovazione. Per fortuna - stellone d’Italia? No, scelta idonea del presidente Mattarella, competenza in massimo grado del premier Draghi e maggioranza parlamentare inedita – c’è a Palazzo Chigi un ‘inquilino’ altamente referenziato e di somma capacità, Draghi appunto, che guida con sapienti, equilibrati e lucidi indirizzi la cosa pubblica nazionale, ridonando all’Italia e agli italiani un ruolo, un compito e uno spazio internazionali di assoluto rilievo.
Lo ha confermato il recente e superblindato G20 a Roma sotto presidenza italiana.
Se talvolta la politica ’subisce’ e magari fuoriesce dagli schemi di un utile pragmatismo addentrandosi nei tortuosi vicoli del conflitto permanente, anche di tipo parlamentare, c’è chi provvede, ristabilisce e concretizza sul piano effettivo.
Grazie a questa opportunità, possiamo alzare fiduciosi lo sguardo e ricevere conforto anche dall’Europa.
Contando meglio e di più, e soprattutto sentendoci partecipi di un positivo cammino comunitario.