Chi troppo in alto vola, precipitevolissimevolmente cade
Icaro
di Dante Fasciolo
Icaro e suo padre Dedalo
imprigionati nel labirinto hanno una sola via d’uscita,
volare oltre le siepi ed essere liberi.
Dedalo è dotato di intelligenza e tecnica:
realizza le ali per entrambi e spiccando il volo
raccomanda a Icaro di non andare troppo in alto
perchè la cera che lo lega alle ali
potrebbe sciogliersi al calore del sole.
Detto fatto, Icaro disobbedisce,
si crede forte, volteggia oltre il limite,
dà fondo a tutta la sua arroganza
e il risultato è ben noto a tutti:
la cera si scioglie, le ali cadono,
e il nostro eroe precipita rovinosamente a terra.
Non c’è chi non vede che anche oggi,
un labirinto di idee, propositi, gesti quotidiani
ci tiene prigionieri e ci impedisce
di dispiegare al meglio le nostre potenzialità.
Tuttavia, come Dedalo, impegniamo le nostre risorse
nella realizzazione del possibile
misurando capacità e limiti nell’agire.
E’ questa la misura più giusta per tutti?
No! C’è sempre qualcuno che alza il volo,
che spinge la propria protervia al limite del lecito,
e incurante delle raccomandazioni alla moderazione
non si accorge che la propria boria
soffoca la modestia, la semplicità, l’umiltà:
ingredienti utili per solide costruzioni.
“Ho le ricette per uscire dal labirinto!”, grida,
ma non crede in cuor suo e continua a volare alto,
si improvvisa Airone guida, ma molti hanno abbandonato…
la cera si scioglie, cadono le ali,
precipitare è il dolente traguardo.