Leandra d'Andrea:
Epicentro di Pace
sculture e versi
Nello scorrere seppure velocemente il curriculum delle attività dell’artista Leandra D’Andrea, ci si rende subito conto di trovarsi di fronte ad una personalità complessa ed intrigante, ancorchè leggibile attraverso le categorie sensoriali che ciascuno degli interlocutori mette in gioco.
Scultrice e poetessa, esprime compiutamente attraverso le opere il suo pensiero, e guida, attraverso la materia scultorea e i versi poetici verso traguardi verosimilmente lontani dall’approccio che ciascuno ha con la vita di ogni giorno, tra affanni e doveri, desideri e realtà.
E bastano poche opere per comprendere il cammino che l’artista si è dato e che percorre senza indugio, controvento….se si considera che troppi uomini e troppa arte, oggi, piegano la propria originaria vocazione al vento forte dell’assuefazione civile e sociale, quasi sempre in disarmonia col “progetto uomo”.
Si fa concreto “Il sussurro degli angeli” accolto nella versione contrapposta a chi del sussurro fa pettegolezzo e dileggio dell’altro…qui il sussurro è riconoscibile nel suo immaginato celeste e il segreto sembra suggerire la necessità di sciogliere nodi del nascondimento e distendere nel tessuto della vita la conoscenza; e al contempo riannodare, per non dimenticare, la consapevolezza acquisita nel confronto con l’altro…
…una “Estrema Parusia” capace di dimostrare l’essenza delle cose sensibili; la somma platonica dei pensieri sublimati dal ritmo di scorrevoli versi d’amore.
E sarà questo il respiro mentale capace di dare un volto definito, una fisionomia possibile e accettabile, fuori dal groviglio che la circonda , espressa ne “Il padre della Psiche”…in eterno conflitto tra liberazione e costrizione.
Una matura consapevolezza di sé, un sereno affidarsi al “rem” che assicuri un “terzo tempo” per tutti, un “terzo” modo di affrontare la nostra breve vita terrena, un “terzo” possibile traguardo, che non può, non deve escludere – nel cuore dell’artista e in quello di ciascuno – un epicentro…
Ecco, il cuore come epicentro di un tumulto, che si manifesta in una delle sculture dell’artista, con un graffio tra mani alla ricerca di un insieme in uno spazio che unisce concretezza ed evanescenza; una sommatoria che sappia dare una risposta al tumulto e un assetto definitivo all’epicentro nel segno della pace.