Il cinema raccontato in 600 numeri della rivista Bianco e Nero
Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori.
Cinema del Medioevo
di Federica Fasciolo
Con la pubblicazione del n. 600 di Bianco e nero dedicato al rapporto tra cinema e Medioevo, curato da Davide Iacono, Riccardo Facchini e Franco Cardini, la Cineteca nazionale non poteva lasciarsi scappare un’occasione così imperdibile, ovvero una rassegna che facesse vedere come il cinema italiano abbia interpretato, letto, immaginato quel particolarissimo periodo storico, profondamente letterario, costituito anche da icone mitiche: i cavalieri e gli amori cortesi verso dame angelicate, eremiti in estasi mistica, ma anche orribili e pericolose streghe, o misteriosi delitti avvenuti in labirintici conventi.
Il sacro e il profano. Eros e Thanatos. Ma questa rassegna ha anche l’ambizione di tradurre in immagini in movimento da una parte i nostri sogni infantili nati sulle pagine di qualche libro illustrato del bel tempo che fu – chi di noi non ha sognato di essere un coraggioso ed errante cavaliere?! – dall’altra di essere supporto visivo a questo argomento affascinante e intramontabile, come i lettori e i tantissimi appassionati avranno modo di constatare sfogliando le pagine di questo nuovo Bianco e nero.
Perché, come scrive Franco Cardini nella sua Postfazione, «sono molte le opere pittoriche medievali che rappresentano scene e racconti giocando sull’accostamento di figure statiche le quali, ordinate in sequenza, si animano fino a narrare una storia.
È il “cinema medievale”, che a volte si anima invece nel racconto “teatrale” delle Sacre Rappresentazioni e delle cerimonie. […] Non tutta la storia è solo cinema, certo; né il cinema è solo storia. Ma della storia il cinema è da oltre un secolo un cliente privilegiato, e il loro rapporto si è ulteriormente dilatato – da noi fino dagli Anni Cinquanta del secolo scorso – nelle varie forme, documentarie o narrative, del “racconto” storico.
Un capitolo a parte di questa complessa vicenda, e al quale forse fino ad oggi non si è prestata sufficiente attenzione, potrebbe essere altresì quella del cinema come “supporto didattico” all’insegnamento della storia; o, ancora, del “documentario storico” in quanto genere affine al racconto filmico».
La rassegna Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori. Il cinema del Medioevo viene organizzata anche grazie alla collaborazione di alcuni aventi diritto, ai quali va il nostro ringraziamento più sentito: Alberto Grimaldi, Cinemaundici, Cristaldifilm, Duea Film, Istituto Luce Cinecittà, Rai Cinema, Stemal Entertainment, Titanus.