#102 - 1 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Avventura

Sette Vette Sette

Sulle cime dei monti più alti

i cinque continenti + due visti dall’alto
raccontati da Stefan Rier

di Dante Fasciolo

“…Ho raggiunto il mio obiettivo, senza perdere mai la fiducia in me stesso.” Invitato a raccontare, lo fa con un po’ di ritrosia, tipico di quanti custodiscono gelosamente una loro conquista e ne vogliono conservare tutti intatti i contorni che la loro mente e il loro cuore hanno tratteggiato con passione.

E di quale conquista si tratti nel caso di Stefan Rier, è di quelle non da poco: la scalata delle vette più alte dei cinque continenti a cui aggiungere l’Alaska e l’Antartide.

Sulle cime dei monti più alti

Tanzania (2001). L’Africa esercita da sempre una grande fascino per gli avventurosi di tutte le specialità; Stefan, insieme ai suoi amici di cordata, mira al mitico Kilimangiaro:Cinquemila ottocento novantacinque, in cima c’è un gran freddo: temperatura estrema. Abbiamo intrapreso l’ascensione di notte per giungere in vetta all’alba…goderla dall’alto e seguirla nella sua lenta e mutevole crescita fino all’espandere la sua luminosità…uno spettacolo che ci ha ripagato di ogni fatica.”

Sulle cime dei monti più alti

Argentina (2003). Sud America. Cerro Aconcagua”ci accoglie con furore: il ‘vento bianco’ fischia a 300 kilometri orari e trasporta neve…se ne accumula un metro in due ore, difficile spalarla, ma dobbiamo necessariamente fissare le tende, sorreggerle tenacemente…rintanarci e aspettare che il vento plachi la sua furia…siamo a seimila novecento sessantadue metri…ci vorrà del tempo…le gole, laggiù urlano spaventosamente”

Sulle cime dei monti più alti

Russia Europea (2005) emisfero nord: ecco El Rus“è il caso di dirlo…una montagna di neve! Non ne ho mai vista tanta in vita mia come qui, bianchissima e scintillante fin dalla Val Baskan che si attraversa per raggiungere la montagna alta cinquemila seicento quarantadue metri. Scalata e discesa con gli sci…quattromila metri di dislivello…una sfida difficile, entusiasmante…vinta!”

Sulle cime dei monti più alti

Indonesia(2006), Oceania . Un po’ più a destra, in basso…e siamo di fronte al Carstensz Pyramide . “ Nella giungla indonesiana abbiamo incontrato gli aborigeni…un utile scambio, un incontro tra culture…con loro abbiamo mangiato carne di cane e di pipistrello…la pioggia non accenna a desistere, ma non molliamo…c’è l’arrampicata da portare a termine…la vetta ci aspetta a quota quattromila ottocento ottantaquattro.”

Sulle cime dei monti più alti

Antartide (2007) Il Continente più ostile. “…*qui l’avventura si è fatta rischio estremo, abbiamo lottato in condizioni ambientali terribili: vento a 200 kilometri orari, pericolosissimi improvvisi crepacci mortali, temperatura inferiore ai 40° sotto lo zero…un solo obiettivo ‘sopravvivere’. Si, ma senza rinunciare alla conquista dei quattromila ottocento novantadue metri del Mount Vinson.”*

Sulle cime dei monti più alti

Alaska (2009) North America. “ *Abbiamo affrontato il gigante della tundra con spirito di pazienza: il Mount Mc Inley è a volte molto capriccioso: nebbia e freddo gelido cambiano repentinamente e l’aria è molto rarefatta…ci guarda imperioso, ma non ci lasciamo influenzare… Camminiamo a testa bassa, passo dopo passo, e di tanto in tanto misuriamo con lo sguardo la strada che rimane da fare…ci sono volute 10 ore buone prima di superare l’ultimo tratto e raggiungere la vetta a seimila cento novantacinque metri.”*

Sulle cime dei monti più alti

Immagino ve lo sarete chiesto anche voi: poteva mancare l’Everest?!?! …No, di certo.

Nepal (2011) Asia. Il sogno di tutti gli alpinisti è qui. Sollecito Stefan con la parola e con lo sguardo a raccontare, a farci partecipi, il suo volto si illumina d’improvviso, il gigante sprona i suoi ricordi, sembra voler dipanare il suo film, ogni fotogramma stampato in mente, ma porge solo poche parole per un riaffacciarsi della ritrosia, palese ora, quasi a volerci comunicare che il silenzio valga più di ogni parola… “ Abbiamo trascorso un mese e mezzo in un campo base a seimila metri, costante mancanza d’ossigeno, ogni passo una sofferenza.” Sembra ancora ansimare Stefan Rier l’intrepido… credo si sia allontanato da noi e sia ora entrato di nuovo nel suo viaggio: passo passo, fatica a fatica, col respiro mozzato…inavvertitamente manca un po’ anche a me il respiro, potenza della suggestione e del fascino delle cose raccontate…ecco, ancora una parola, sussurrata appena, con lo sguardo lontano, perduto…”…ottomila ottocento quarantotto...che gioia immensa vincere la vetta…”

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