#291 - 11 settembre 2021
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
letteratura

Dimenticare il tempo del Covid
Cambio di stagione con una modalità che richiami la normalità

Settembre

Da "E la chiamano estate - quando andavamo in villeggiatura" SECOP edizioni

di Valentino Losito

Settembre

Settembre, è tempo di preparare la valigia per l’autunno, si trasloca in un’altra stagione della nostra vita.
Finisce la smisurata domenica in cui pensavi di fare mille cose ed è arrivato settembre, l’inesorabile lunedì. Non è solo l’estate che tramonta, con i suoi ombrelloni, con i suoi colori bianchi e azzurri, il gelataio che passa, i fuochi d’artificio : è un tempo dell’esistenza che finisce e ci trasferiamo in un’altra. La nostra anima cambia casa.
Il tempo farà sedimentare ogni cosa, farà da culla alla nostalgia che filtrerà tutto quello che aspira a diventare ricordo e che ora si affolla e si affretta per occupare le stanze della memoria.
Sarà cosa buona e giusta lasciar vuoto qualche ripostiglio e qualche scaffale, per far riposare quei ritagli della bella stagione che vivranno la loro epifania quando non l’aspetti.
Perché le estati nel ricordo – ha scritto Cesare Pavese - hanno un colore unico, sonnecchiano istanti che una sensazione o una parola riaccendono improvvisi, e subito comincia lo smarrimento della distanza, l’incredulità di ritrovare tanta gioia in un tempo scomparso e quasi abolito.

SettembreSettembre

La prima ferita di fine estate è la disillusione, l’ardente desiderio di poterle dire di non partire, di tenerla stretta e di vederla invece volare via come un aquilone impertinente e sbriciolarsi tra le dita come i castelli di sabbia. La voglia di portarsi dietro e dentro “la luce che sa di mare” per i giorni grigi del malinconico autunno sfuma come quella delle lampare sempre più fioche all’orizzonte.
Ora lasciamo che il mare si ripieghi finalmente nella sua solitudine e dispensi gocce di bellezza solo a chi saprà attenderlo al varco di un’alba, di un pomeriggio sereno della radente luce di una sera. Si ferma la giostra della rutilante spensieratezza e s’avanzano lenti i passi e le soste della contemplazione, della “strana felicità di settembre”.

SettembreSettembre

L’estate tornerà, l’attesa è già iniziata. Ora “ ha occhi pesanti di stanchezza”. E’ un’amica che ci dice arrivederci. Possiamo solo corteggiarla con i versi di Sandro Penna. “ Baciami sulla bocca, ultima estate./ Dimmi che non andrai tanto lontano/ Ritorna con l'amore sulle spalle/ Ed il tuo peso non sarà più vano".

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