#290 - 17 luglio 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Pagine Preziose

La Bellezza ci apre
al Mistero di Dio

Arte cristiana e annuncio del Vangelo

Carlo Prezzolini - IF Press Editrice

Presentazione di Timothy Verdon

L'arte cristiana è un grande "libro" dove possiamo leggere la comprensione che le comunità cristiane e civili hanno avuto nella storia del Mistero di Dio e del mistero dell'uomo; un "libro" che coinvolge non solo la nostra componente razionale ma anche, forse soprattutto, quella emotiva, dei sentimenti. La bellezza creata dall'umanità si unisce alla bellezza del grande "libro" del creato e delle creature: l'arte e il creato si uniscono al libro scritto della rivelazione, della Sacra Scrittura e insieme ci propongono grandi orizzonti per crescere nella comprensione del Mistero di Dio e del mistero nostro, rivelato dall'Incarnazione, dalla vita, passione, morte e risurrezione del Signore Gesù.

In questo senso – ce lo ricorda Altero Frigerio in una nota riferita al libro di Carlo Prezzolini : “La Bellezza ci apre al Mistero di Dio” - le opere sacre, i dipinti quanto le chiese, le sculture quanto gli affreschi di questa o quella cattedrale non sono mai fredde e mute ma parlano, insegnano, accolgono. Servono per ricordare ma soprattutto per conoscere e vivere il presente. Per i credenti, esse sono in primis un atto di fede e un passo essenziale nell’annuncio del Vangelo, preziosa opera di conoscenza e illustrazione di tanti momenti e testimonianze del fertile incontro tra il Sacro e l’arte cristiana.

Nella civiltà delle immagini, i beni culturali, come scrive tra l’altro l’autoire riprendendo alcune tesi di un documento della Conferenza episcopale italiana (Educare alla vita buona del Vangelo), possono essere un terreno fecondo per il dialogo con la cultura, con gli uomini e le donne del nostro tempo.

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