#117 - 26 gennaio 2015
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Cultura e Società

Il richiamo per un cambiamento inderogabile
verso una buona coscienza sociale

Una rivoluzione necessaria

di Guido Bissanti

Una rivoluzione necessariaUna rivoluzione necessaria

Rendiamocene conto: siamo in uno dei grandi minimi Storici del Paese e della nostra Europa (al momento guardiamo a Casa Nostra); forse il grande minimo di tutti i tempi dopo Cristo.
È inequivocabile il dissesto dei valori che si è creato con una cultura liberista, dei mercati, di un uomo ingranaggio di catena di montaggio, di una moneta senza nemmeno una sovranità europea (io la chiamo: moneta in affitto e con canone carissimo) e di una micropolitica in cui siamo solo i burattini pilotati da Grandi Interessi e da Piccole coscienze.
Questo mio piccolo contributo serve anche a destarci non verso atti rivoluzionari e senza costrutto (dove solo qualche furbo ci guadagnerebbe) ma verso una presa di coscienza nuova (io la chiamo Coscienza Superiore), cioè di una Coscienza che veda i cittadini veri sovrani della loro identità e della loro dignità.

Una rivoluzione necessariaUna rivoluzione necessaria

Siamo in un minimo storico (ancora non è raggiunto) dove:
La cellula familiare è stata stritolata (beati coloro che resistono) da ritmi e interessi inumani;
Il Sapere, grande orgoglio italiano (anche con le sue Università storiche), relegato ad una condizione che ci vede perdere ogni giorno di più il vero patrimonio sociale – Sapere e Coscienza; quello stesso sapere che tradizionalmente nelle arti e nei mestieri si tramandava da padre in figlio e che, con un colpo di spugna, sta cancellando diecimila anni di Storia.
L’agricoltura, praticamente distrutta da un modello scellerato, interessato e degenerato, dettato da Interessi Mondiali e Multinazionali che sovrastano l’Uomo, con le sue necessità ed i suoi bisogni ed in cui Uomo e Territorio stanno franando (anche in senso letterale);
L’artigianato con i propri mestieri e le proprie arti ad un pericolosissimo capolinea in cui diventa sempre più difficile, se non impossibile, tramandare e diffondere quel sapere che era vera ricchezza (che non è solo economica) ai propri figli.

Una rivoluzione necessariaUna rivoluzione necessaria

Senza continuare in questa penosa elencazione, la stessa struttura sociale, costruita con fatica, con il sangue, con l’impegno da centinaia di generazioni, sta crollando sotto i colpi di una derivante non cultura dei mercati e della finanza che sono nemiche dell’Uomo.
Di fronte a questa denuncia, di fronte alla evidenza dei fatti non possiamo più tollerare il nulla, che ci sta intorno, facendo finta che nulla succeda, perché questa è l’ultima e vera guerra che l’Umanità ha di fronte e si vince solo con una presa di posizione chiara, certa, inequivocabile ed inderogabile.

Chiunque: familiare, amico, conoscente o politico di turno che vi voglia convincere che questo è il segno dei tempi nuovi rigettatelo come vostro nemico, perché o parla in nome di una ignorante conoscenza delle dinamiche mondiali (con cui ogni giorno da oggi in poi dovremmo fare i conti) oppure è in mala fede.
Assumete questo atteggiamento: deciso, fermo, garbato, inequivocabile ed allora state pur certi che questa è e sarà la più grande rivoluzione della Storia.
Una buona coscienza sociale a tutti noi.

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