#289 - 3 luglio 2021
A Borgo
di Angelo Zito
A borgo ce so’ le borghiciane
pregheno er santo ma so’ malandrine,
frammiste a loro le trasteverine
che cianno er passeggio a la Lungara.
Passato fiume trovi le regolanti
ferme a li cantoni de Farnese
e più in la le belle monticiane
cor grugno che fa paura a li mariti.
Le testaccine tutte occhi e petto
cianno er core de Roma impunturato
e a Ponte le regazze da marito
fanno le poste all’arco de la Pace.
Sante e puttane, oneste e peccatrici,
l’artra faccia dell’omo tale e quale.
Semo tutti fatti de sto modo
anima e carne, fiori e cortello.
Solo da li contrasti nasce er bene.
Fossimo tutti bianchi o tutti neri
er monno sarebbe ancora piatto,
invece è ‘na palla che cammina
e impasta e smúcina e lavora,
si te fermi ar primo intoppo resti addietro
e fai la fine der tonno sotto l’ojo
dentro a ‘na scatoletta d’alluminio
aspettanno che quarcuno te se magni.
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