#288 - 19 giugno 2021
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Arte

Roma - Galleria Simone Aleandri Arte Moderna

Giovanni Guerrini

tra Preraffaellismo e Liberty

di Luigi Capano

Ci troviamo nella Galleria di Simone Aleandri - tra le tele, i disegni e le litografie di Giovanni Guerrini (Imola, 1887 – Roma, 1972), incisore, pittore, illustratore, architetto, formatosi nella Faenza di Domenico Baccarini, fu tra i protagonisti dell’E42, L’Esposizione Universale Romana (EUR), poi annullata a causa della guerra: dove, in particolare, fu chiamato a progettare, assieme a Mario Romano e ad Ernesto La Padula, l’edificio più emblematico dell’imponente cantiere: il Palazzo della Civiltà Italiana, popolarmente conosciuto come “Colosseo Quadrato”.

Giovanni GuerriniGiovanni Guerrini

Ma è del Guerrini precedente all’esperienza fascista che si occupa la mostra curata da Francesco Parisi (Galleria Simone Aleandri Arte Moderna, Piazza Costaguti 12, Roma. Fino al 30 giugno), come ci racconta il gallerista in una breve intervista.
“La mostra è dedicata essenzialmente alla produzione liberty e preraffaellita dell’artista - ci spiega – “segnatamente al ventennio che va dal 1908 al 1928. Nel primo decennio del secolo Guerrini è stato forse il più grande litografo italiano, molto apprezzato anche a livello internazionale.

Giovanni Guerrini

La litografia era, in quegli anni, il suo linguaggio primario, intriso di preraffaellismo secondo le tendenze dell’epoca.
Sono evidenti, come si può constatare osservando questi disegni, i riferimenti a Botticelli e a Burne-Jones.

Verso il 1915 l’artista si dedica, invece, alla tecnica della litografia a penna (di cui in Italia è stato un pioniere, assieme a Basilio Cascella e a Otto Greiner).
In seguito, negli anni ’20 si è dedicato in prevalenza all’illustrazione”.

Giovanni GuerriniGiovanni Guerrini

Ci avviciniamo quindi al centro della saletta dove un espositore - dedicato agli anni ‘30 -ospita dei disegni preparatori relativi all’E42 ed alcuni bozzetti per tappeti futuristi.
Insomma un artista che coltivava la sperimentazione, che amava cimentarsi in diversi stili plastici e in diverse tecniche artistiche senza disdegnare la vastissime potenzialità estetiche delle arti decorative, facendo propria la versatilità pervasiva della moda liberty.

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