#288 - 19 giugno 2021
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Racconto

La Mistica

Parte prima

di Ruggero Scarponi

Da quasi mille anni la Chiesa di Roma aveva cessato di certificare miracoli. Ed ora in un remoto pianeta ai margini della Federazione un’umile pastorella proclamava nuovamente la potenza di Dio.
Per questo Padre Solinas si decise ad intraprendere il lungo viaggio.
Voleva raggiungere la valle di Petroshian, dove si diceva operasse grandi cose la piccola Miriam.

  • Prete Solinas – ammonì il Delegato – se vai da lei, ti metti contro Roma!
    L’anziano religioso ascoltò a capo chino senza rispondere, ma risoluto.
  • Prete, sei vecchio – continuò il superiore battendogli una mano sulla spalla.
  • Cerca di ragionare, il viaggio è lungo, non puoi farcela con le tue sole forze. Se ti ammalerai chi si prenderà cura di te? Qui non ti è mancato mai nulla, la casa ha sempre provveduto con larghezza alle tue necessità. Non sei abituato alle durezze della vita. Ti sei consumato nello studio e nell’insegnamento, è vero. Ma sempre circondato da ogni conforto. Non conosci la fame e l’arsura dei viandanti. Come puoi pensare di affrontarle ora che sei vecchio? E poi, se qualcosa di vero c’è in tutta questa storia, non tarderà a manifestarsi…In caso contrario perché affannarsi tanto? Quante volte abbiamo assistito al sorgere di santi e profeti fasulli. Prendi tempo, guarda alla realtà. Da mille anni tace la voce di Dio. Perché proprio ora dovrebbe tornare a farsi sentire? E per bocca di chi? Una sempliciotta che forse non ha mai neanche frequentato la chiesa.
  • Eppure, Padre mio, stavolta sento che è diverso – disse quasi sottovoce il prete – è come se…non so neanche spiegare che sensazione…Ma sento di dover andare. Sento che là, davvero, vi soffia lo Spirito.
  • Non prendere decisioni avventate, di cui potresti pentirti. – rispose grave il Delegato – Non te lo chiedo come Superiore, ma come amico. Abbiamo condiviso tutta la nostra vita in questa missione. Ti ho sempre trattato con riguardo. Dunque è solo per il tuo bene che parlo. Ma ti capisco, ora che sei anziano, è logico indulgere al soprannaturale. Pensa, però, a quanti prima di te si sono trovati nelle tue stesse condizioni. Quanti hanno cercato, scavato, oppure hanno creduto di percepire, di vedere… senza ricevere come compenso null’altro che sconforto e amarezza. Dio, se c’è, forse è in cielo. Non su questa terra. Qui sono gli uomini a dettare le leggi. La Chiesa di Roma, per fortuna, si è innalzata su tutte le altre. È stata dura la battaglia per la sua affermazione ma oggi l’intera Federazione si segna e prega nel suo nome.
  • E Dio? – esclamò accorato Solinas.
  • Non è affar nostro. L’hai dimenticato? È quanto tu stesso insegni ai tuoi scolari fin dalla più tenera età. Sono solo i precetti che vanno osservati. Quelli che i Santi Padri in Roma stabiliscono per il bene nostro e della comunità. Dio non è interessato a questo. Egli accoglierà tutti coloro che saranno benedetti da Roma. È inutile cercare dell’altro.
  • Mille anni, Padre mio – obiettò Padre Solinas – possono essere come un giorno, se Dio è tornato a parlarci. Perché insistere sul tempo? Nessuno potrà mai svelarne il mistero. Io non mi aspetto una Rivelazione. È solo per questo, Padre, che ho deciso di andare. Per riportare un po’ di mistero nell’anima.
    Il Delegato prese a camminare, pensieroso, nell’ampia stanza adibita a studio. Padre Solinas restava in piedi, le spalle cadenti, sembrava un uomo stanco e sopraffatto dagli affanni.
  • Non potrò tenere nascosta questa cosa, Prete – disse all’improvviso il superiore – Dovrò informare la Reggenza...
  • Non posso impedirvi di fare il vostro dovere, disse Padre Solinas. Ma allo stesso tempo non posso resistere alla chiamata…
  • Chiamata? – sbottò spazientito il Delegato – È solo suggestione, follia. Cerca di convincertene. Altrimenti ti perderai, Prete, dietro a queste fantasie. Bada, Roma sa essere generosa con chi gli è amico ma anche implacabile, con chi la contrasta!
    Seguì una lunga pausa. I due religiosi erano uno di fronte all’altro.
  • Padre mio, vi domando il permesso di partire - disse convinto Padre Solinas, alzando finalmente la testa per incrociare con lo sguardo quello del Delegato.
  • Se non dovessi accordarlo?
  • Perdonatemi, allora…
  • Prete, io ti ho avvisato. – Sibilò il superiore mentre prendeva dal suo tavolo una placca su cui era incisa la tiara con le chiavi incrociate – chiamo a testimone questo sacro simbolo. Non potrai dire di non essere stato avvisato che quanto stavi compiendo ti poneva fuori dalla nostra chiesa…
  • Non temo più nulla, Padre mio. Ho deciso di stare con Dio. So che anche la vera Chiesa è presso di lui.
  • Questa è eresia, sai cosa comporta. Fermati finché sei in tempo! Non darmi questo dolore, di essere proprio io, il tuo maestro a doverti denunziare…Abbi riguardo per me…
    Padre Solinas senza null’altro dire si avvicinò al Delegato, lo abbracciò commosso, per ritirarsi subito dopo. Il mattino seguente si mise in cammino per la valle di Petroshian.
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