Pandemia
cambiamento e vuoto educativo
di Amanzio Possenti
La pandemia ci sta cambiando, nelle relazioni sociali e nella vita privata, nella qualità della spesa come
nella ordinarietà del vitto.
Si racconta che non vi sia più alcunchè di uguale nella quotidianità, persino nella
realtà delle famiglie. Mentre molti stentano a credere in questa rivoluzione totale e obiettano che si tratti
solo di ipotesi inattendibili, sul fronte opposto si segnalano gesti ed idee a sostegno del cambiamento.
Buon per tutti se davvero qualcosa cambiasse.
Per esempio nel vuoto educativo, dove sarebbe auspicabile
più di un cambiamento a cominciare dall’interno delle famiglie presso le quali si avvertono squilibri
e cadute di valori la cui assenza muta (come e quanto?) le giovanissime generazioni.
Educazione essenziale soprattutto fuori della famiglia, ove si osservano fatti che paiono negare il senso umano
del comportamento, aggressioni aberranti , sfide-contro inaccettabili, crescere del bullismo e delle
manifestazioni di violenza compiute ‘per noia’.
Educazione anche rispetto al moltiplicarsi delle
ingiustizie sociali, alle quali assistiamo e poco partecipiamo se non con scarso desiderio di
solidarietà concreta, non parolaia.
Vuoto educativo che si rivela ogniqualvolta manca lo spirito di
fraternità, quando prevale l’interesse singolo su quello generale, nelle occasioni in cui si cancella il
concetto sano di amore e di condivisione.
Oppure quando la prepotenza sovrasta e si trasforma in ‘normalità’.
Questi sono alcuni dei veri cambiamenti - del cuore - che, se avviati, donerebbero un più credibile senso di convivenza. E di sguardo sereno sul domani, oltre la pandemia.