L'umorismo è biodegradabile?
Buduar n. 74
Umorismo green sostenibile
di sorrisino
Sembra ormai un imperativo categorico. Non si può più ascoltare nulla che non sia accompagnato dalla parole sostenibile o green. Tutte le politiche in atto e quelle future devono avere queste due parole per essere credibili, altrimenti non hanno valore.
Viene dunque il sospetto che, in fondo, siano solo parole da infilare all’interno di qualsiasi progetto giusto per dargli una parvenza di credibilità.
Un po’ come il bio, che ormai è di gran moda da anni e furoreggia ovunque. Tutto , deve essere bio almeno nel nome, perchè poi nella realtà e soprattutto nei prodotti, i dubbi ci sono.
Le città devono essere sostenibili, l’economia deve essere sostenibile, la salute doveva essere sostenibile, ma con il covid ce la siamo giocata, il traffico deve essere sostenibile.
Tutto viaggia verso il sostenibile per cui il vero problema diventa trovare chi sostiene.
E cos’è che sostiene nella vita?
Sicuramente un buon senso dell’umorismo che aiuta ad affrontare le quotidiane difficoltà.
L’umorismo è sicuramente green in quanto non inquinante.
E Buduar pubblica anche grandi classici della vignetta, tutti i redattori sono addirittura evergreen…come questo numero 74 che presentiamo, ricco di appunti e spunti affascinanti, con velature umoristiche che spaziano dalla celebrazione dei sessantenni di carriera del grande Bruno Prosdomini alle trovate con le parole e senza parole dei maestri del sorriso che collaborano con la rivista, passando per i racconti e per le foto di un tempo.
Leggendo Buduar, dunque, si è consapevolmente proiettati nel futuro, perfettamente evergreen e sostenibili, quantomeno sostenitori della causa umoristica.
Magari qualcuno dei lettori è perfino un po’ bio per non sentirsi emarginato.
Del resto siamo biodegradabili per conformazione naturale, in barba a tutte le mode.