#284 - 24 aprile 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Dove è nata la civiltà, ora muore l'umanità

Mediterraneo

di Dante Fasciolo

Da sempre, ogni giorno all’alba, quando i colori sono tenui,
da qualche parte del Mediterraneo
inizia una lenta cantilenante melodia percepibile appena:
il risveglio del mare che tende le sue onde al tepore del primo sole
e libera il volteggiar d’aria fresca gelosamente custodita nella notte.
E piano piano ecco incalanarsi antichi flussi,
curiosi e saggi, alla ricerca di approdi possibili.

Ki-en-gi: dalla “terra dei signori della canne”
ecco giungere, insieme agli umori delle paludi,
scritture nuove e architetture sumeri che anticipano l’ocra del bronzo;
e dalle vittoriose o sconfitte città assire
il dono di epica poesia e decorazioni smaltate di sontuosi palazzi.
L’ultimo grido di Alessando Magno giunge da Babilonia
intenta a strappare agli dei i segreti degli astri;
e possenti navi fenici di cedro trasportano alle Colonne d’Ercole kinahnu:
il rosso porpora delle murici, gelosamente segreto,
e ancora, sul mare distendono alfabeto e bublo,
il mito di Adone e l’arte del papiro.
Infine, Egitto: il cielo immortalato sulla terra per un calendario di pietra.
Arte originale per pochi, e strumenti musicali idiofoni
capaci l’una e gli altri di evocare gli invisibili.

Da sempre volteggia una civiltà
in cerca di perpetuo ricordo di sé,
e riempie gli spazi del cielo, colora le acque, dà forma alle terre;
con discrezione si è insinuata nella coscienza degli uomini,
e pulsa nei loro cuori al ritmo di lontane emozioni.

Il Mediterraneo di oggi è costretto a dimenticare.
Altri pensieri ed altre esigenze solcano le sue acque:
antiche sopraffazioni impongono miseria e producono rabbia
e giovani generazioni schierano libertà e democrazia
contro insopportabili arbitrii e carri armati di morte.

Una diffusa impotenza, e una perseverante ignavia costruiscono spirali infinite,
si fanno scudo di giuridicismi e tacciono di fronte alla morte:
quella della giustizia, quella dell’uguaglianza, quella della verità;
quella di milioni di uomini inermi alla deriva.

Ora solcano le antiche acque fragili imbarcazioni per uomini senza meta,
e possenti navi d’acciaio con bocche di fuoco;
mentre tecnologici radar sorvolano l’azzurro inquieto
nella disperata difesa …di un qualcosa che nulla ha di umano,
piuttosto di intrichi, interessi e supremazie…
Libertà, giustizia e democrazia, negate fino ad oggi,
lo saranno ancora domani… affogate nella stesso Mediterraneo
che nel tempo remoto ha visto veleggiare sulle onde sapienza e civiltà.

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