"Come ammazzare il capo 2"
E farsi due risate per iniziare l'anno
di Giada Gentili
Non è un mistero il fatto che gli americani sappiano realizzare delle piacevoli commedie, seppur senza grandi sceneggiature o regie imponenti. E’ il caso di “Come ammazzare il capo2â€, sequel di “Come ammazzare il capo e vivere feliciâ€, il film è firmato da Sean Anders che vede protagonisti Jason Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis. Non avendo visto il primo capitolo sono entrata in sala quasi completamente ignara di quello che avrei visto e il tutto non ha deluso né migliorato le mie aspettative. Quello che promette il trailer, demenzialità e comicità leggerissima, viene mantenuto. Nick, Dale e Kurt tentano di realizzare il loro american dream cercando qualcuno che produca la loro invenzione, il Doccia Amico. Davanti a loro giunge Rex Hanson, interpretato dal fascinoso Chris Pine, e quando un magnate ricco e persuasivo come lui ti chiede qualcosa (pure di andare a vedere l’emigrazione delle mosche in Messico) non puoi permetterti di dire no. A metterci il carico per convincerli ad entrare in affari con lui ci pensa Christoph Waltz, padre di Rex e uomo d’affari che venderebbe il figlio (il condizionale è superfluo) pur di fare soldi. Il duo familiare raggira i tre protagonisti che si ritrovano indebitati fino alla punta dei capelli e l’unica via di fuga sembra essere il rapimento di Rex e quindi un’ingente richiesta di riscatto al paparino.
A questo punto inizia il grottesco thriller: errori clamorosi, poca organizzazione e assurda ingenuità mostrano chiaramente che Nick, Dale e Kurt non abbiano mai visto una puntata di CSI o NCIS. “Come ammazzare il capo2†riesce a decollare sopratutto grazie ai personaggi minori che in pochi minuti sullo schermo riescono a coinvolgere lo spettatore più dei protagonisti: lo schizzato Kevin Spacey, la ninfomane Jennifer Aniston e un Samuel L.Jackson estremamente pulp. Scurrile,a tratti eccessivamente volgare, il film mantiene i presupposti di commedia corale, gli incastri di montaggio e battute sono serrati, non c’è il rischio di sbirciare il cellulare o sbuffare durante la proiezione, ma certo non se ne esce con gli addominali affaticati dalle risa. Per iniziare l’anno cinematografico in leggerezza, posso consigliarvelo senza remore.