Idee e slogan:
tra discussione e mortificazione
Guazzabuglio
di Amanzio Possenti
Se si dovesse dare retta a tutti gli interlocutori presenti nei molti talck show radiotelevisivi, saremmo condannati alla confusione eterna: non per quel che dicono legittimamente, quanto per il mix che ne esce, turbativo non integrativo delle consapevolezze dell’ascoltatore.
Hai voglia di dire che più idee - se tali - passano dall’orecchio alla mente, si migliora la condizione informativa.
Dubito, poiché il bailamme delle osservazioni contrastanti rischia di mettere in stato di agitazione…esistenziale.
Se si cerca di uscirne, ci si ritrova, in alcuni casi, fra mille interrogativi ai quali si stenta a dare risposta di comprensione e
accettazione positiva, utile.
Penso che, se devo informarmi, ho bisogno di accumulare idee non sovrapposte nè agli antipodi, bensì appropriate, accoglibili quali proposte corrette e capaci di consentirmi un giudizio non sommario, idoneo alla mia sensibilità cognitiva. Il che si rivela talvolta impraticabile nel mezzo di dibattiti buonistici o aprioristici, tra contraddizioni e strumentalità.
E’ importante il tentativo di ’far parlare tutti’ nella convinzione di assolvere in tal modo la libertà di
opinione e di espressione: tuttavia questa nasce non dal guazzabuglio dei contrasti personalistici quanto da
una realtà verificata, modulata in modo pacato, aperto, non stordente, di confronto arricchente, pur aspro
ma portatore di equilibrio e di conoscenze e competenze culturali e intellettuali.
Ovvero, spazio alle idee da discutere e approfondire, non agli slogan pregiudiziali che mortificano.