Eco di un invito di Francesco, opportuna per la Giornata Mondiale della Vita
Prendersi cura...
...legame di fratelli
di Amanzio possenti
Dobbiamo trovare il tempo per gli altri, dedicare loro la nostra attenzione, averne cura: è l’invito di papa Francesco all’umanità, segnatamente ai cristiani per costruire un mondo migliore, di vera Pace.
Il concetto di cura allarga lo sguardo dalla custodia della natura e del creato, per una simbiosi d’amore, il cui anelito è presenza di vita. Francesco ne parla con la poesia semplice del fratello che ha bisogno della nostra mano tesa e che, ricevendo cura, trasmette a ciascuno un legame fecondo fondato appunto sull’amore reciproco.
Prendersi cura del prossimo, di chi è solo, di chi soffre, di chi ha bisogno, è segnale di felicità autentica e partecipata, che rende vitale e penetrante il Vangelo, spalancando un percorso di pace. Si tratta di una scelta necessaria che costruisce e sviluppa la civiltà dell’amore ponendola al primo posto della quotidianità.
Così proposto, valorizzato e semplificato il criterio, resta ad ognuno il compito di come e dove realizzarlo: il credente conosce la bellezza e le coordinate dell’impegno, chi non crede sa che la cura dell’altro è comunque un modo di condividere.
Tutti insieme possiamo (e dobbiamo) spenderci per il nostro simile, superando barriere e culture: per dimostrare che essere fratelli non è uno schema sociologico, bensì un dato incontrovertibile dell’esistenza.