#279 - 6 febbraio 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Eco di un invito di Francesco, opportuna per la Giornata Mondiale della Vita

Prendersi cura...

...legame di fratelli

di Amanzio possenti

Dobbiamo trovare il tempo per gli altri, dedicare loro la nostra attenzione, averne cura: è l’invito di papa Francesco all’umanità, segnatamente ai cristiani per costruire un mondo migliore, di vera Pace.
Il concetto di cura allarga lo sguardo dalla custodia della natura e del creato, per una simbiosi d’amore, il cui anelito è presenza di vita. Francesco ne parla con la poesia semplice del fratello che ha bisogno della nostra mano tesa e che, ricevendo cura, trasmette a ciascuno un legame fecondo fondato appunto sull’amore reciproco.

Prendersi cura...

Prendersi cura del prossimo, di chi è solo, di chi soffre, di chi ha bisogno, è segnale di felicità autentica e partecipata, che rende vitale e penetrante il Vangelo, spalancando un percorso di pace. Si tratta di una scelta necessaria che costruisce e sviluppa la civiltà dell’amore ponendola al primo posto della quotidianità.

Prendersi cura...

Così proposto, valorizzato e semplificato il criterio, resta ad ognuno il compito di come e dove realizzarlo: il credente conosce la bellezza e le coordinate dell’impegno, chi non crede sa che la cura dell’altro è comunque un modo di condividere.
Tutti insieme possiamo (e dobbiamo) spenderci per il nostro simile, superando barriere e culture: per dimostrare che essere fratelli non è uno schema sociologico, bensì un dato incontrovertibile dell’esistenza.

Prendersi cura...

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