Una imperdibile occasione per contribuire a ricostruire
un mondo più sano ed equilibrato post Coronavirus
Eurafrica
Da una nota di Bobby Falvella e Lello Ruggiero per Econews
Il 14 febbraio 2021 ad ad Abidjan (Costa d’Avorio) si terrà il sesto Vertice UE-UA (Unione Europea – Unione Africana) per stilare l’agognato Piano Eurafrica di crescita ecosostenibile
Oggi i due Continenti così si presentano. all’appuntamento con la storia. – L’Europa: 45 stati: 10.180 milioni di kmq; 743 789 421 milioni di abitanti (in costante decrescita demografica) – L’Africa: 54 stati, 30.221 milioni di kmq; 1,314 miliardi di abitanti (rischia, invece, di toccare quota 2,5 miliardi di persone entro il 2050). Entrambi dispongono di immense risorse umane e territoriali, differenziate e, in gran parte, strettamente complementari e quindi potenzialmente integrabili in un nuovo supercontinente in itinere (il clima, l’ energia solare, il territorio, la natura, l’ agricoltura, l’ industria, la storia, la demografia, la cultura, le tecnologiche, la finanza, ecc.)
L’Europa ha dalla sua la storia, la cultura tecnologica, l’esperienza politica e sociale, la democrazia, la scienza e la potenza finanziaria, L’Africa ha le risorse del suo immenso territorio, l’ illimitata energia solare dei deserti, ma anche un notevole problema demografico con preziose risorse umane, finora sottoutilizzate, che aspirano ad uscire dal secolare sfruttamento coloniale e dalla tragica necessità dell’emigrazione, per costruire, in patria, idonei livelli di vita sociale e civile.
Per l’Europa è una prova decisiva che deve essere preceduta da piani ecosostenibili che sostituiscano l’ormai logoro concetto di aiuto con quello di ecoinvestimenti. Ricordiamo la trasformazione agricola dell’Algeria attuata dai Francesi e la determinante presenza degli Inglesi in Egitto o in Sudafrica (non a caso, dopo l’arabo, le lingue più diffuse in Africa sono il francese e l’inglese). Come per la costituzione dell’Unione europea, si dovrà naturalmente procedere per gradi, ma con celerità, prima che la Cina attui la nuova colonizzazione dell’Africa lungo la fascia equatoriale, per esigenze di pressione demografica interna e di conquista di sempre nuovi mercati.
Il traguardo finale del possibile connubio é una immensa entità geografica ed umana, il cui fuoco, non soltanto geometrico, sarà il Mare Meo, da sempre connettivo di popoli e civiltà, impegnata nella transizione verde e digitale, nell’ economia circolare e nella lotta al cambiamento climatico.