Ci vuole poco
di Dante Fasciolo
Ci vuole così poco / a farsi voler bene,
una parola buona / detta quando conviene,
un po’ di gentilezza, / una sola carezza,
un semplice sorriso / che ci baleni in viso.
Il cuore sempre aperto / per ognuno che viene:
ci vuole così poco / a farsi voler bene.
Sono parole semplici di una filastrocca
scritta da Angiolo Silvio Novaro
che molti della mia generazione
sapranno ancora a memoria
ma che i giovani scolari di oggi
sicuramente ignorano, e non per colpa loro.
Al di là del valore letterario
che i docenti e i libri di oggi scartano,
questi versi ci rimandano non già al tempo
in cui il poeta viveva, non certo facili
a cavallo tra ottocento e novecento…
ma, capovolti e contraddetti, al nostro tempo.
Specchio dell’odierna società, impietosamente
ci presentano il nostro volto deformato:
affatto proteso al farsi voler bene;
avaro di buone parole, ma sproloqui su tutto;
un linguaggio rude ed offensivo, come pugni;
un ghigno perenne, ed occhi senza luce;
vocazione alla vendetta
palese tra le rughe avvizzite della vita…
Eppure, specie in un tempo come il nostro,
ci vorrebbe così poco a farsi voler bene
se all’impasto di cemento che indurisce il cervello
fossimo capaci di contrapporre il caldo flusso
del sangue che converge al cuore.