Rieti - Fiume Velino Installazioni fino al 15 novembre 2020
(Ri)verArt #20 : No P∀nic!
A Rieti si svolge la prima edizione del (Ri)verArt #20: No P∀nic!, festival lungo le rive del fiume Velino, in programma fino al 15 novembre 2020. Fiume ed arte, per sconfiggere il panico di questo periodo di emergenza pandemica. Le opere d’arte saranno esposte tra Ponte Romano e Ponte Pietrolucci al centro della città.
La città reatina, nota per le sue bellezze paesaggistiche e il tessuto urbano medievale ben
conservato, attrae già numerosi visitatori ma – in questo periodo in cui si vuole rilanciare il settore
turistico e valorizzare le potenzialità attrattive – si sono avviate una serie di iniziative culturali per
aumentare l’interesse sulla città.
L’offerta culturale tende anche a coinvolgere la cittadinanza con
la possibilità di fruire dell’habitat in modo diverso e coinvolgente. In quest’ottica appuntamenti di
grande caratura, ed anche aree pedonali, luoghi ricreativi, street art ed iniziative multidisciplinari.
Il festival è una vera novità per Rieti, con molteplici iniziative che spaziano dall’arte, alla musica,
ricordando lo sport. L’evento è stato ideato dall’artista Alessandro Cavoli, direttore artistico del
Teatro Rigodon-Fab Lab Turano del comune di Rocca Sinibalda (RI). Gli eventi sono dedicati ai
campionati europei di atletica leggera under 18 che dovevano tenersi a Rieti la scorsa estate e
sono stati rinviati al 2021.
Novità in campo internazionale è data dalla presenza di installazioni che utilizzano il fiume come
supporto espositivo, con ponti accessibili ai visitatori. L’ideazione è dello stesso Cavoli, che da
anni realizza opere in spazi urbani ed extraurbani, in ambienti interni ed esterni, in collaborazione
con musei, enti pubblici e privati.
Presenti tre installazioni visuali (la prima ispirata all’opera I corridori di Robert Dealaunay, la
seconda al quadro Ritmo di Sonia Terk Delaunay, la terza Il Saltatore con l’Asta di Gerardo
Dottori; ed una sonora che trasforma un mulino ad acqua in miniatura in carillon sonoro,
esposte in un vero e proprio museo galleggiante.
Le installazioni sonore e visuali vogliono spingere verso una fruizione del tutto innovativa
dell’opera d’arte attraverso l’utilizzo della corrente del fiume. «Il Velino - spiegano gli organizzatori
della rassegna - da soggetto passivo, contemplativo, fotografico, diviene soggetto attivo, narrante,
ritrovando, seppur variata, la sua funzione primaria di centro vitale della città. Con le installazioni
l’osservatore viene proiettato in un’atmosfera sorprendente, generata da una visione mobile di un
soggetto pittorico, leggermente alterata dal flusso del fiume, dal dinamismo variabile della corrente
dell’acqua».
silvia.signorelli@comunicazioneeservizi.com ufficiostampasignorelli@gmail.com