Banchi di prova
di Giuseppe Sanchioni
Ci siamo: ormai mancano pochi giorni all’inizio della scuola e cominciano ad arrivare i banchi singoli. Quelli del famoso bando del luglio scorso dal costo preventivato di 300 euri l'uno. Sì, proprio quelli per i quali non si sapeva esattamente quanti milioni ne servissero e per quale giorno esatto ma, appena letto il bando, tutti correvano a strapparsi i capelli lamentandosi che comunque non si sarebbe fatto mai in tempo.
Siamo alle solite: quando c’è da fare una cosa entro una data qualsiasi gli italiani non si chiedono come organizzarsi per riuscire a rispettare la scadenza, no!
Partono subito chiedendo una proroga affermando senza dubbio di smentita che comunque i termini sono troppo stretti e nessuno riuscirà a rispettarli.
Ma non era meglio accordarsi fra costruttori impegnandosi a produrre ognuno la propria quantità possibile, invece di perdere tempo prezioso in polemiche strumentali?
Per non parlare dei costi preventivati: si è letto di 300 euri per un banco! Cioè per una tavola di compensato di mezzo metro quadrato sopra un telaio di tubi di ferro con quattro zampe?
Ma, invece di fare il bando, non potevano farsi un giro all’IKEA aperta anche ad agosto, che a quel prezzo forse avrebbero arredato tutta l’aula, cartine geografiche comprese? Anche se ci rendiamo conto della difficoltà delle istruzioni di montaggio in lingua svedese e alfabeto runico.
Ma come, manca il lavoro e con un’occasione come questa si cavilla su tempi e costi?
Cercare lavoro e pregare il cielo di non trovarlo…