#266 - 27 giugno 2020
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni

App: AI AI

di Giuseppe Sanchioni

Qualche giorno fa si accende un bel pallino rosso sull’icona Play Store del mio smartphone, che è un Android di neanche quattro anni fa.
Per curiosità vado a leggere l’avviso che dice essere pronta e scaricabile la famosa APP Immuni, l’Attila dei virus, quella che dove la installi non cresce più neanche il filo di un rinovirus del raffreddore. Ma soprattutto quella che mai più senza, è un must e tutti dobbiamo averla come status symbol.

Anche solo per curiosità tento di scaricarla e installarla e ricevo un bel messaggio: l’app non è compatibile col dispositivo!
Allora nel mio cervello riemerge il contenuto di un libro letto qualche anno fa il cui titolo, crudo ma significativo, era “Perché il software fa schifo” di David Platt, una delle cui tesi era che il software fa schifo perché chi lo sviluppa è già convinto che non lo userà mai.

Ma il mio cervello ha continuato a divagare sul tema: non sarà che il continuo ricorso all’intelligenza artificiale (AI) fa diminuire esponenzialmente quella naturale al disotto del livello di sopravvivenza? È un fatto scientifico e si chiama teoria di Lamarck sull'uso e il disuso.
Per essere immune, oltre ad avere bisogno di internet e di bluetooth, ci vuole pure la versione particolare del telefono e di Android, altrimenti niente: non sei al passo della tecnologia, remi contro il progresso e quindi ti puoi ammalare e neanche ti avvisiamo, perché te la sei voluta.

E poi, chissà come fa questa misteriosa app a capire che sei stato malato magari asintomatico: altro mistero dell’AI.
Forse sarebbe stata più utile una semplice app che ti mettevi il telefono sulla fronte e ti diceva la temperatura oppure che ci starnutivi sopra e ti avvisava di metterti la mascherina!
Ma niente da fare. Come dicevano gli antichi, l’informatica non sempre risolve i problemi che crea!

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