L'artista Tania Kalimerova prosegue la serie
delle realizzazioni artistiche riferite al Covid-19
Come si è sviluppato il ciclo di collage
per testimoniare una sensibilità nuova
Un puzzle virtuoso
di Tania Kalimerova
"Meditazione e speranza"
Nella religione cattolica la meditazione è una forma di preghiera interiore ed è strettamente legata al pensiero e alla riflessione sulla parola di Dio. Inoltre il suo obiettivo è di riuscir concentrare l’attenzione su noi, seguendo sensazioni, pensieri, emozioni e percezioni sull’ambiente esterno per poter raggiungere un livello di maggior consapevolezza e calma interiore.
Vivendo questo momento difficile, è possibile attraverso la meditazione ridurre lo stress, l’ansia, la paura e molte volte anche la rabbia? Numerose sono le ricerche in questo campo che aggiunge la sua efficacia anche nella gestione delle differenti forme di dolore.
La meditazione significa riflessione. In questo momento della nostra vita diventa elemento indispensabile della realtà. Essendo chiusi a casa, è assolutamente necessario rinforzare la nostra capacità di lasciar riposare la mente nel suo stato naturale. È una pratica volta al miglioramento delle condizioni psicofisiche.
Per tutti noi, la speranza alimenta ogni cosa in ogni momento della nostra vita. E’ l’anticamera della felicità. E’ la parola di Dio che ha donato a ogni uomo. Non c'è medicina più efficace della speranza, nessun incentivo così grande, e nessun tonico così potente come l'attesa di qualcosa di positivo che accadrà domani.
Quale sarà il nostro domani?
"oltre la speranza"
La fitta nebbia avvolge / la nostra disperata fiducia, / perdendosi nel tempo e cercando confusa /il coraggio di vivere.
I nostri sentimenti, emozioni perdute, / sfiorano la fiera dignità e coscienza in una / certezza di liberazione “oltre la speranza”.
“Oltre la speranza” e il grido di dolore della coscienza dell’identità singola e collettiva.
Sconvolti di tante notizie, promesse aiuti, progetti, tutti con la tipica e buona dose di speranza, ma con inesorabile silenzio che resta e sembra a tutti noi una triste provocazione.
La complessità della realtà vede di protagonista l’ansietà e voglia di cambiamento del paese e principalmente del Sud che vuole recuperare la propria dignità senza dimenticare le proprie radici culturali e sociali, la realtà contadina con la sua profonda umanità. In questo clima di tensione il Sud esprime la sua stanchezza delle mezze misure, degli interventi a pioggia senza la dovuta progettualità ma anzi con la galoppante emigrazione, disoccupazione e lavoro nero.
In questa disperata situazione, il solo desiderio del Sud e solamente di vivere in una società moderna, democratica a dimensione d’uomo rifiutando l’idea di “due Italie”.
Tutto ciò può diventare possibile solamente se si avrà l’accortezza di credere che “elevando il Sud si costruirà la vera identità e unità d’Italia”.
Per concretizzarsi tutto ciò c’e bisogno delle energiche decisioni degli uomini, ancora divisi tra portatori di speranza ed altri costretti, per sopravvivere, ad andare “oltre”.
Avvicinandoci alla fase due, la mente corre impaziente per ricuperare il tempo perduto facendo previsioni e progetti per raccogliere la triste eredità dai sopravvissuti.
Come sarà la nostra vita nella terza fase con le sperate investimenti e quella dopo, nessuno lo sa.
A questo punto, lasciamo l’augurio a tutti noi di avviarci verso una “nuova stagione”, ancor di più impegnativa e ricca di fatiche, ma “Oltre la speranza” con la dovuta coerenza e straordinaria concretezza.
"ombre nel silenzio"
Da bambina avevo paura del buio. D'altronde, più o meno, quasi tutti i bambini hanno paura. ora non ho più bisogno della luce lasciatami sul tavolino, avrei bisogno della luce della mia mamma, ma purtroppo si è spenta da tanti anni.
Le ombre, invece incuriosiscono. Ci accolgono in un mondo fantastico, un mondo di luce e cose tutte da scoprire.
Naturalmente senza luce non esisterebbero le ombre delle cose, non prenderebbero forme magiche, danzanti e misteriose.
All’invito a giocare mi affretto felice senza paura tra le vie della città eterna.
"prospettive desiderate"
Il Desiderio è lo stato del nostro “io” che consiste in un impulso diretto verso un oggetto oppure, possesso e la disponibilità verso qualcuno.
Secondo il nostro desiderio le sensazioni possono essere dolorose o piacevoli, a seconda della soddisfazione o meno dello stesso.
La mente riesce a rievocare in modo più o meno evanescente o realistico rispetto all’esperienza effettivamente vissuta.
Quando crediamo di saper qualcosa, dobbiamo sempre guardare anche da un altro punto di vista, da un’altra prospettiva.
E’ un buon modo di rimanere se stessi. Non si apprezza mai un posto finché non sia pronti per partire o ripartire.
La novità quasi sempre ci regala belle sorprese. Peccato che non lo capiamo, presi della quotidianità.
Quando ci accorgiamo che siamo in un momento difficile e sempre in salita, è il segno che dobbiamo cambiare qualcosa e intraprendere un’altra strada, un’altra direzione. Abbiamo paura dei capovolgimenti di vita, ma è proprio da quella nuova prospettiva che a volte iniziamo a vedere meglio. Molto spesso le cose belle sono accanto a noi.
In conclusione a tutte queste riflessioni ci domandiamo: quali sono le nostre prospettive desiderate nella seconda e soprattutto nella terza fase?