#254 - 11 gennaio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre"
John Keats

Limite sull'Arno (Firenze)

Museo remiero

di Alessandro Gentili

Museo remieroMuseo remiero

Sede della più antica Società Canottieri d’Italia, fondata nel 1861, e di numerosi cantieri navali, il museo di Limite sull’Arno ospita oggi una interessante collezione sulla cantieristica navale.
Il centro è nato per valorizzare il patrimonio di conoscenze legate alla cantieristica e al canottaggio tramandate per secoli dai navicellai limitesi, esperti nella conduzione delle imbarcazioni sul fiume e da tutte quelle figure professionali, i calafati, gli scafaioli, i segantini e i maestri d’ascia, che contribuirono alla nascita dei cantieri in un luogo così lontano dal mare.

Museo remieroMuseo remiero

I locali espositivi accolgono modelli in scala ridotta delle imbarcazioni che in passato venivano fabbricate in questa zona, documenti, foto d’epoca e strumenti di lavoro. Un’intera sezione è dedicata all’attività dei cantieri e alla cantieristica in genere.
Ancora oggi questo mestiere è molto importante nel territorio, tanto che il paese di Limite rappresenta uno dei centri più qualificati in tutta la Toscana, anche se molti cantieri si sono spostati sulla costa.
Tra gli oggetti esposto si conservano inoltre numero di trofei e foto degli atleti della Società Canottieri “Limite”che nel corso del tempo hanno ottenuto importanti risultati a livello nazionale e internazionale. La Società Canottieri “Limite” nacque nel 1861 in seno al locale Cantiere Navale Picchiotti per opera di un gruppo di operai e del titolare Picchiotti.

Museo remieroMuseo remiero

Già nel 1860 un gruppo di operai limitesi, che erano a costruire una draga in località Le Sieci, avevano dato luogo in Arno, durante una festa paesana, ad una gara con i barchetti. Al ritorno parlando di questo con il titolare del Cantiere decisero, visto il successo della manifestazione, di continuare con queste gare, e si costituirono così in associazione.
Museo Remiero è nato per valorizzare il patrimonio di conoscenze legate alla cantieristica navale e al canottaggio, ottenuto importanti risultati a livello nazionale e internazionale.

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Del canottaggio, l’Italia ha appreso qualcosa dalle deliranti telecronache di Gian Piero Galeazzi, che ha saputo trasformare gli eroi di quello sport in un elogio personalizzato. Ricordo che si parlava più del Galeazzi che dei fratelli Abbagnale veri eroi nazional/sportivi: ne è divenuto un po’ l’emblema, il simbolo, l’alfiere di questo stupendo sport. Peccato che le riprese televisive si siano trasformate in un: “ A che ora parte Galeazzi?” (ero presente, ero in casa di amici, c’erano le Olimpiadi o i campionati del mondo, non ricordo bene) e tutta l’attenzione era passata dai canottieri al telecronista. Ricordo che, partita la gara, il gruppetto di amici con cui assistevo, non aspettava altro che gli ultimi 500 metri di gara dove il Galeazzi iniziava a strillare, ovviamente incurante della ….sportività di una gara.
Peccato, oggi si ricorda più il telecronista che i grandiosi fratelloni napoletani….

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