Gli Angeli galanti
di Antonio Bruni
Rubavano gli angeli i doni
le culle le bambole i cerchi
da tutte le case più ricche
svuotavano i piatti imbanditi
da scrigni svanite le gioie
perché questi furti leggiadri?
volavano in cerca di mamme
dal seno rigonfio di latte
esposte di sé in melograno
in strada alla fonte nel letto
galanti porgevano omaggio
con un ritornello all'orecchio:
“la donna che doppia il suo corpo
in grazia rinnova bellezza
risplende d'eterno sorriso "
con ali lustravano grotte
festoni broccati intrecciando
chiamavano al bimbo i fratelli
cometa tirava col manto
l'ardore di mille sorelle
in strascico un coro di lodi
in festa si accese la notte
non fu sortilegio né inganno
ma evento prodigio divino