2020: Anno Internazionale delle Lingue Indigene Il contributo dei missionari comboniani allo studio e alla preservazione delle lingue locali nella loro opera di annuncio del Vangelo
Una mostra bibliografica divisa in sei sezioni: editoria storica, testi, foto, video che mostreremo nei numeri successivi del giornale accompagnandola fino al suo termine di esposizione
Roma - Lingue, Missione, Memoria
Dai Nuer ai Pokot
Quarta parte - le lingue riconosciute
Presentate attraverso testi di missionari e studiosi
I Nuer, che chiamano se stessi Nath, sono una confederazione di popolazioni stanziate nel Sudan del Sud nella zona occidentale dell'Etiopia: formano uno dei più grandi gruppi etnici dell'Africa Orientale, appartenenti al Gruppo
dei Nilotici e sono dediti prevalentemente alla pastorizia.
Sono stati oggetto delle ricerche sul campo svolte negli anni trenta del secolo scorso dall'antropologo britannico
Edward Evan Evans-Pritchard, che operò nelle paludi e nelle savane del Nilo nella regione di affluenza del Sobat e del bahr al-Ghazal, per conto del governo del Sudan Anglo-Egiziano.
I membri di ogni gruppo vivono in villaggi rialzati sui tumuli ai lati dei fiumi , strutturati a grappolo, i Kraal, durante la stagione delle piogge e si disperdono invece in accampamenti più piccoli durante quella secca, per dedicarsi alla caccia e alla pesca, attività che completano una dieta insufficiente di latte.
Le coltivazioni principali sono costituite dal miglio, anche se, nei pressi delle capanne, trovano spazio il mais e i fagioli, insieme al tabacco.
I Nuer in Sudan del Sud sono, approssimativamente 1.742.000.
Il popolo Pokot (anche scritta Pokoot) vive nella contea West Pokot, nella contea di Baringo in Kenia e nel distretto Pokot della regione orientale del Karamoja in Uganda. Essi formano una sezione dell’etnia Kalenjin e parlano la lingua Pokoot che è molto simile a Marakwetel, Nandi, Tuken e altri membri del gruppo linguistico Kalenjin. Il numero di coloro che parlano Pokot in Kenia è stato stimato a 783.000 (ultimo censimento 2009) mentre il numero di Pokot in Uganda è stimata in 130.000.
Anche se i Pokot si considerano un solo popolo, sono fondamentalmente divisi in due sottogruppi in base ai mezzi di sussistenza. Circa la metà dei Poket sono semi-nomadi. Semi-pastoralisti che vivono nelle pianure a ovest e a nord di Kapenguria e in tutta la Divisione Nginyang, distretto di Baringo. Queste persone allevano bovini, ovini e caprini e vivono dei prodotti del loro bestiame. L’altra metà dei Pokot sono agricoltori che vivono sui monti Cherangani del Kenya.