#252 - 30 novembre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Scudi

di Giuseppe Sanchioni

Premetto di non essere mai stato a Taranto. In fondo, ho sempre pensato, è inutile andare fino a lì con un mezzo di locomozione e contribuire con la mia modesta parte di CO2 al cambiamento climatico globale quando posso respirare la mia dose di polveri sottili e di diossina direttamente qui a Roma, gratis e a chilometri zero, che fa tanto politically correct. Anche se c’era sempre la possibilità di andarci in barca a vela da Ostia, ma Greta mi ha preceduto.

Stabilito questo, è Taranto che arriva da me perché continuo a leggere notizie sulla situazione dell’ILVA che però, nella sua tragicità, è molto semplice: si tratta di decidere se morire di cancro lavorando oppure di fame disoccupati. Naturalmente, con la benedizione dei vari governi e sindacati dell’arco parlamentare succedutisi negli anni, che hanno trattenuto il respiro per tutto questo tempo.
Ma, come sempre in Italia, la tragedia si trasforma in farsa.
Perché o parliamo dei danni della vecchia gestione ed allora, siccome siamo nella patria del diritto, la responsabilità penale è personale.
Oppure, e nella patria del diritto tutto è possibile, parliamo della situazione attuale e futura e allora penso che non ci sia scudo che tenga.
Ma, siccome da tempo la fantasia è al potere, questa fantasia può essere capace di sviluppare situazioni risolutive di inverosimile semplicità ed efficacia.

Succede che i vari Enti e Casse previdenziali continuano a lamentarsi del fatto che pochi lavorano e quindi versano pochi contributi mentre tanti sono in pensione e per giunta vivono troppo a lungo. E allora, sull’esperienza di Taranto, perché la fantasia al potere non legifera un bello scudo penale per chi non si interessa più di curare gli anziani-pensionati, allo scopo di eliminarli velocemente e risparmiare sulla spesa pensionistica?
Un’idea geniale, come tutte quelle semplici. Per il tempo che serve si lasciano morire gli anziani senza conseguenze penali per chi non li cura e quando la proporzione lavoratori-pensionati si riequilibra si ritorna all’ancien régime e amici come prima.

Però, a pensarci bene, sono ormai vicino alla pensione e non vorrei aver fornito ai nostri fantasisti un metodo veloce ed economico da sfruttare per risolvere il problema dell’aumento dell’aspettativa di vita. No, fate finta che non abbia detto nulla, non ne parlate con nessuno, anche voi dovrete andare in pensione. Acqua in bocca!

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