#248 - 4 ottobre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Televisione

Televisione gioia e dolore

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Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

Adesso a questa età posso dirlo: il ’68 mi stava antipatico, proprio non capivo cosa andavano cercando questi comunisti… confessa con un sorriso il simpatico Renzo Arbore ospite di Mara Venier a “Domenica in” ricordando gli anni spumeggianti della sua vispa giovinezza. Una confessione che la dice lunga sulla pratica intimidatoria della censura “democratica” nella televisione di Stato: un efficace sistema di controllo dell’opinione pubblica mai dismesso, è il caso di aggiungere (pensiamo alle recenti purghe renziane). Il sempreverde Arbore è stato in questi giorni anche protagonista e artefice di un giocoso e commosso ricordo del suo amico Gianni Boncompagni scomparso due anni fa: gli ha dedicato “No, non è la BBC” , un programma in prima serata su Rai2 che ha ripercorso la carriera di questo geniale protagonista della televisione italiana.

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Sempre sulla Rai Alberto Angela ha dedicato una puntata del suo programma “Ulisse: il piacere della scoperta” a Leonardo da Vinci di cui ricorrono 500 anni dalla morte. Abbiamo goduto di una piacevolissima serata in compagnia di questo illustre signore – scienziato onnivoro e sapiente umanista - che in alcuni campi dello scibile ha addirittura precorso i tempi, grazie alla misurata bravura di Angela che ha evidentemente ereditato i cromosomi del padre Piero. Bella la fotografia, ottimi i tempi, coinvolgente il montaggio.

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Su Rete 4 ci solleva da un lieve torpore postprandiale (era una cena ma non importa: il clima gastroenterico è il medesimo) Mario Giordano, un giornalista da urlo (è proprio il caso di dire) con la sua forsennata trasmissione “Fuori dal coro”. Nonostante i suoi modi a tratti clowneschi e la mimica da tarantolato le inchieste di Giordano sono oltremodo coraggiose e, per quanto ci riguarda, in gran parte condivisibili. Pensiamo a quella recente sulla giustizia ingiusta – per non dire scellerata - che dà troppo spesso l’impressione di prendersi amorevolmente cura di chi delinque (soprattutto degli assassini, chi sa poi perché); e l’altra su quel servilismo dell’accoglienza che ha coinvolto recentemente purtroppo anche ministri e alti prelati: è ricicciata qualche giorno fa l’annosa questione del crocifisso nelle scuole -ritenuto chi sa mai perché - inopportuno; e addirittura – se non si tratta (lo speriamo) di una fake news – sono apparsi sulla scena del cazzeggio ecumenico i tortellini dell’accoglienza fatti con carne di pollo, proposti dalla Curia di Bologna. Ma un prete romagnolo ospite in studio si è schermito affermando di essere devoto ad un’immagine di Sant’Antonio col porcello.

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