#113 - 1 dicembre 2014
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerŕ il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua ŕ affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono piů a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa č andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Humour (non sempre) per riflettere

Trecento

di Giuseppe Sanchioni

Parafrasando la “Spigolatrice di Sapri” osiamo dire: Erano trecento, erano euro e anche nuovi, e sono falsi!
Ebbene si: dalla stampa apprendiamo che il 90% delle banconote e delle monete false in Euro sono prodotte a Napoli. E poi dicono che in Italia non si crea lavoro e non c’è spirito imprenditoriale!

TrecentoTrecento

Come se non bastasse, è successo anche che, in ottemperanza alla finanza creativa, i soggetti avevano anche stampato banconote da 300 Euro, notoriamente più false delle promesse elettorali dei partiti, sembra riuscendo perfino a spacciarle.
Neanche Totò nella “Banda degli onesti” aveva osato tanto. Infatti, aveva comunque avuto bisogno di una banconota vera da copiare. Questi invece hanno direttamente inventato una banconota che non esiste. Chapeau!
Che poi a ben vedere, in termini giuridici, forse non si configura neanche come reato: non si può falsificare una cosa che non esiste! Al contrario, mettendo in difficoltà la BCE che ora non potrà più introdurre un’eventuale banconota da 300 Euro per non rischiare il plagio. Quindi paradossalmente la banconota da 300 Euro era l’unica che potevano spacciare.

TrecentoTrecento

Mentre in rete impazzano i bitcoin, litecoin, ripple, stellar e tutta la compagnia delle monete virtuali e mentre nelle televisioni si chiacchiera a vanvera della sovranità monetaria persa e della possibilità di battere di nuovo moneta, qui si fa sul serio, qui si stampano direttamente gli euro virtuali. D’altra parte si sa: da noi c’è il digital divide, non è diffusa la banda larga per Internet e quindi facciamo quello che possiamo.
Forse non saremo dei maghi dell’informatica come gli americani ma evidentemente abbiamo i migliori artigiani tipografi del mondo!
Intanto il PIL cresce poco, lo spread scende molto ma tutti vissero felici e contenti: se lo sapessero Totò e Peppino con la loro fatica…

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