#246 - 20 settembre 2019
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Il bambino che giocava
con le nuvole

di Ruggero Scarponi

Il signor Antonio si svegliò di soprassalto. Si era addormentato sul lettino, sotto l’ombrellone, in riva al mare e aveva dormito pesantemente per almeno due ore. Adesso con il sole in pieno viso faticava a comprendere chi era, dove si trovava e a cosa era dovuto tutto il trambusto che sentiva intorno a lui. Pian piano si riprese. Si ricordò chi era e dove si trovava, solo il trambusto continuava a restare misterioso.
Un andare e venire di gente intorno al suo lettino, voci che si rincorrevano, schiamazzi di bambini eccitati.
Istintivamente fece per tirarsi su e con gli occhi non ancora del tutto aperti cercò disperatamente la figura onnipresente di sua moglie Bice.
Bice, Bice! Urlò, o almeno credette di urlare. Ma che diavolo sta succedendo! Bice! Bice dove ti sei cacciata!
Incredibile. La signora Bice non rispondeva alla sua inequivocabile richiesta d’aiuto.
Questo fatto sconcertò il signor Antonio più di qualsiasi cosa, obbligandolo a sollevarsi sul lettino, scendere con i piedi sulla sabbia e mettersi finalmente seduto per avere una più chiara visione della situazione.
Ora completamente sveglio mise una mano nella borsa termica che faceva parte della dotazione marinara e ne trasse fuori una bottiglietta d’acqua minerale. L’aprì v’incollò la bocca e ne bevve una lunga sorsata. Così facendo gettò la testa all’indietro e tra il verde della bottiglietta che lo sovrastava scorse l’azzurro del cielo velato da un largo fronte nuvoloso.
Le nuvole sembravano muoversi velocemente come spinte da un vento impetuoso.
Il signor Antonio ingoiò avido metà dell’acqua della bottiglietta e poi prese fiato. Un lungo respiro. Ora era davvero sveglio. Tappò la bottiglietta e la ripose nella borsa termica.
Bice! Urlò di nuovo nella speranza di rintracciare sua moglie.
Bice… Urlò ancora ma poi fu di nuovo attirato dal movimento delle nuvole, del tutto ingiustificato dal momento che non sembrava muoversi il minimo filo d’aria. Ma che cavo sta succedendo? Sbottò disorientato mentre si girava intorno alla ricerca di sua moglie e mentre cercava di comprendere se tutto quel movimento di gente sulla spiaggia derivasse dal fatto inconsueto delle nubi che si muovevano sospinte da chissà cosa.
Bice! Ma insomma mi vuoi rispondere?

Il signor Antonio non ottenendo risposta si alzò in piedi rischiando di essere travolto da frotte di persone che correvano vocianti.
Cercò di mettere a fuoco la scena davanti ai suoi occhi e finalmente capire cosa stava avvenendo.
Ecco che adesso tira da quella parte! Gridò qualcuno. Ei signor Antonio guardò nella direzione indicata ma non riuscì a vedere nulla se non una folla che si accalcava apparentemente senza ragione.
Finalmente si decise e afferrato per un braccio un ragazzetto che correva, gli chiese:
Che succede? Perché state correndo tutti da quella parte.
Quello per tutta risposta si divincolò e scappò via ridendo.
Ma sono diventati tutti matti…Bice! Chiamò e chiamò il signor Antonio.
Ma insomma, si mise a urlare, qualcuno sa dirmi cosa sta succedendo?
Là! Guardate là, le nuvole vanno all’indietro!
Il signor Antonio guardò il cielo e davvero vide le nuvole che retrocedevano in direzione del mare aperto.
Ma che cavolo? Ebbe appena il tempo di dire che subito qualcuno indicò un nuovo cambiamento di direzione del fronte nuvoloso.
Bice! Piagnucolò il signor Antonio, Bice…
Ma ecco che di nuovo la folla si spostò tutta verso di lui. Le nuvole erano tornate a correre verso la spiaggia.
La folla dei bagnanti si mosse compatta come uno stormo d’uccelli continuando a seguire le evoluzioni delle nuvole per tutta la mattina.
Il signor Antonio stretto tra l’ombrellone e il lettino fu sul punto di essere travolto più volte senza mai riuscire a comprendere la ragione di quanto stava avvenendo.
Poco prima di mezzogiorno il caos si fermò e così come se nulla fosse tutta quella folla di scalmanati ritornò in buon ordine ognuno al proprio ombrellone.

I volti sorridenti, sembravano felici di aver vissuto un’esperienza esaltante.
Anche la signora Bice raggiunse suo marito.
Ah, caro, esordì, ti sei finalmente svegliato. Sapessi, stamattina. Una cosa così. Peccato che dormissi tanto profondamente. Peccato davvero, dovevi proprio esserci. Peccato perdersi una storia come questa. Ma lo sai che eri proprio l’unico a dormire mentre…
Il signor Antonio osservava sua moglie con un muso lungo due palmi.
Ti ho cercata dappertutto, disse livido.
Eh, lo immagino ma non potevo perdermi uno spettacolo simile.
Il signor Antonio, deglutì si stese sul lettino, si mise un cappello sul viso e si rimise a dormire.
Nel pomeriggio mentre il signor Antonio dormiva il bambino delle nuvole continuò a divertire la folla dei bagnanti facendo spostare le nuvole avanti e indietro con il semplice movimento delle mani.
Ma il signor Antonio non si accorse di nulla.

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