#244 - 13 luglio 2019
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Pagine Preziose

Una nuova edizione

Gli zingari e il Rinascimento

Di Antonio Tabucchi - EdizioniPiagge

Antonio Tabucchi pubblica nel 1999 Gli Zingari e il Rinascimento. Vivere da Rom a Firenze.
E' un reportage realizzato l'anno prima per la rivista tedesca Lettre International con il titolo Die Roma und die Renaissance.

Antonio Tabucchi racconta il suo viaggio nella periferia della capitale del Rinascimento dove, in compagnia di un'antropologa, scopre la realtà desolante e disumana di un campo nomadi e la difficile esistenza dei suoi abitanti; incontrerà una comunità di base impegnata ad affermare i diritti di tutti e a dare voce ai più deboli.
Da questo "viaggio all'inferno" lo scrittore matura sdegno, malessere, esprime senso di rivolta, sottolinea le scandalose contraddizioni di una città che tradisce il senso dell'umanesimo votandosi al culto dell'effimero, del successo, del denaro.

Il libro esce dal circuito commerciale e diventa introvabile. Considerando la persistenza delle contraddizioni evidenziate da quel reportage, nel 2011 Antonio Tabucchi inizia a lavorare con edizioniPiagge alla ripubblicazione del testo, mettendo a disposizione altri suoi materiali sull'argomento. Un progetto che non si arresta con la morte dello scrittore ma trova ora compimento, grazie all'impegno della Comunità di base delle Piagge e della moglie di Antonio, Maria Josè de Lancastre.

A venti anni di distanza, abbiamo una nuova edizione arricchita di inediti, primo tra tutti il racconto "Diciannove di agosto". Introduzione di Alessandro Santoro e prefazione di Salvatore Settis.

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