#241 - 1 giugno 2019
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Editoriale

Libera interpretazione dell’Infinito di Leopardi
nei panni e nel cuore del Matteo Nazionale

Infinito

di Dante Fasciolo

Non me ne voglia l’infinito poeta
se mi aggancio al suo “infinito†poesia

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Il forte vicepresidente del momento
lamenta che il socio, come un cespuglio,
gli impedisce di guardare fino in fondo
al suo orizzonte di Governo.

Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura.

Il contrappunto vive in prima persona:
comodamente seduto sulla mia poltrona,
già prefiguro il mio radioso avvenire,
e l’accondiscendenza degli altri
sorpassano e annullano le piccole paure del cuore.

E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei.

E la voce del vento che scuote le piante
la sento dentro di me, nel mio passato,
e nel presente la vivo come richiamo dell’Eterno,
invocato e chiamato alla vittoria.

Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Così termina il poeta;
cosi termina il prosaico:

In questa mia inespugnabile posizione sovranista
mi immergo e godo il mio incosciente ego “infinitoâ€.

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