La Pasqua dei poeti
...Cristo, pensoso palpito
Astro incarnato nell'umane tenebre,
Fratello che t'immoli
Perennemente per riedificare
Umanamente l'uomo...
(Giuseppe Ungaretti)
... Per terra
i discepoli, vinti dal sonno,
giacevano nell'erba lungo la strada.
Li destò:
“L'ora del Figlio dell'Uomo è venuta.
Egli si darà in mano ai peccatoriâ€
E aveva appena parlato, che, chissà da dove,
ecco una folla di servi, una turba di schiavi,
luci, spade e, davanti a tutti, Giuda
col bacio del tradimento sulle labbra.
Pietro tiene testa con la spada agli sgherri,
ma sente: “Non col ferro si risolve la contesa,
rimetti a posto la tua spada, uomo.
Pensi davvero che il Padre mio di legioni alate
qui, a miriadi, non m'avrebbe armato?
E allora, incapaci di torcermi un capello,
i nemici si sarebbero dispersi senza lasciar traccia.
Ma il libro della vita è giunto alla pagina
più preziosa.
Ora deve compiersi ciò che fu scritto.
lascia dunque che si compia.â€
(Boris Pasternak)
E pure il tuo figlio
il divino tuo figlio, il figlio
che ti incarna, l'amato
unico figlio uguale
a nessuno, anche lui
ha gridato,
alto sul mondo:
“Perché...!â€
Era l'urlo degli oceani
l'urlo dell'animale ferito
l'urlo del ventre squarciato
della partoriente
urlo della stessa morte: “Perchéâ€
E tu non puoi rispondere
non puoi...
Condizionata onnipotenza sei!
Pretendere altro è vano.
(David Maria Turoldo)
Dal sepolcro la vita è deflagrata.
La morte ha perduto il duro agone.
Comincia un’era nuova:
l’uomo riconciliato nella nuova
alleanza sancita dal tuo sangue
ha dinanzi a sé la via.
Difficile tenersi in quel camino.
La porta del tuo regno è stretta.
Ora si, o Redentore, che abbiamo
bisogno del tuo aiuto,
ora si che invochiamo il tuo soccorso,
tu, guida e presidio, non ce lo negare.
L’offesa del mondo è stata immane.
Infinitamente più grande è stato il tuo amore.
Noi con amore ti chiediamo amore.
Amen.
(Gianni Rodari)