#237 - 22 marzo 2019
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Figli

di Dante Fasciolo

“E’ il mio sogno”
ha detto con infantile semplicitĂ 
il ragazzo dodicenne di origini tunisine ma nato in Italia,
che con prontezza e fermezza ha chiesto
alle forze dell’ordine di intervenire in soccorso di quel pullman
che un autista squilibrato carico d’odio
aveva destinato a tomba ardente per 50 ragazzi,
simbolo di una vendetta per i profughi morti nel mediterraneo.

“E’ il mio sogno”
ha detto con infantile semplicitĂ  il ragazzo-eroe
"avere la cittadinanza italiana",
ora promessa con il cipiglio di grandezza e di autoritĂ ,
sorvolando su 12 anni di vita concessa da “apolide”.
E’ proprio necessario un gesto eroico per vedersi
riconoscere un’appartenenza civica e civile?
Dovranno diventare tutti eroi le migliaia di giovani nati in Italia
che trascinano il fardello di un vuoto nel cuore?
Dovranno ripetere tutti: “Questo non è un film”
quando ci accorgiamo dei loro disagi?

Si sa, le leggi vanno e vengono, e a volte seguono
ll vento che attutisce e a volte ne cancella l’autenticità…
Qualcuno può anche azzardare:
“ora i miei figli sanno che non sono un delinquente”,
ma troppe volte ci si dimentica che l’esito della legge
non corrisponde alla veritĂ ,
e ciò si dovrebbe insegnarlo ai propri figli…
e si dovrebbe confrontare con la propria coscienza.

Amare i volti dei propri figli
non dovrebbe far dimenticare milioni di altri volti;
e firmando soddisfatti le pagelle scolastiche dei propri figli
bisognerebbe ricordare quella pagella cucita nella giacca
che il sale di un mare impietoso ha sdrucito
soffocando la voce di un ragazzo che ci ricorda:
“era la mia verità…era il mio sogno…per la vita”.

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