Avventurieri
di Dante Fasciolo
E’ sempre molto intelligente il bagaglio
dei grandi avventurieri della storia umana.
Parlo di quelle avventure indimenticabili
che hanno affascinato pagina dopo pagina
gli instancabili lettori non fideisti di radio
e non ancora distratti dalle pallide immagini della televisione.
Le avventure dei libri hanno creato idoli indimenticabili
e aperto la fantasia nel rimbalzo tra storia e leggenda.
Grandi personaggi, uomini coraggiosi,
hanno affrontato situazioni straordinarie
cavalcando imprese rischiose ed impreviste
con affascinante audacia.
La storia, narrazioni fantasiose, leggende,
hanno cambiato il loro modo di raccontare
l’umana avventura dell’uomo dei nostri giorni:
stridule e cripte parole infettano il credo di Marconi,
e squallori d’immagine e di pensiero fanno a gara
per primeggiare in televisione e sui cosiddetti social.
Nuovi uomini, con personalità zero,
niente affatto coraggiosi, ma gonfi di boria,
hanno intrapreso con baldanza la via dell’avventura,
dell’incerto, della sconsideratezza
calpestando colpevolmente il suolo della convivenza
e trascinando nel rischio una malintesa accondiscendenza.
Il potere a lungo sognato ed inseguito
dai vicoli degli affollati e sofferenti paesi campani,
e dalle opulenti e ridenti cittadine lombarde,
raggiunto ora il traguardo ove convergono millenni di storia,
si smentisce e si allontana dalle intenzioni democratiche,
e dalle virtù dell’amministrare con saggezza.
Com’è piccolo! Il bagaglio dei nostri avventurieri.