#236 - 12 marzo 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

T.a.v.

di Giuseppe Sanchioni

Nella migliore tradizione del paese dei guelfi e dei ghibellini, dei romanisti e dei laziali, degli juventini e degli anti-juventini, di chi si abbronza al mare e chi in montagna, ora ci si divide anche tra quelli che dicono il TAV oppure la TAV o che sono Sì-Tav oppure No-Tav.
Qualcuno infatti dice il TAV al maschile, una specie di Tormentone Alta Velocità perché le opinioni sull’argomento cambiano alla velocità del pensiero mentre altri dicono la TAV al femminile, cioè Tragedia Ambientale Valdisusa perché preoccupati che esca fuori qualcosa dai buchi.
Poi ci sono quelli che astutamente dicono No-Tav oppure Si-Tav senza articolo preferendo in maniera politicamente corretta non prendere posizione sul genere che ormai non è più obbligatorio neanche sui documenti e comunque è argomento scivoloso.

Io invece ho provato ad andare su un sito di prenotazione voli. Premesso che la distanza fra Torino e Lione è intorno ai 350 chilometri, per andare in aereo fra le due città bisogna come minimo fare scalo a Parigi oppure a Monaco, Francoforte o Dusseldorf mettendoci svariate ore e in alcuni orari addirittura una notte.
Allora sempre allo scopo di aumentare la conflittualità propongo questo che mi sembra il miglior argomento bipartisan. Vale per i Sì-Tav, perché forse loro conoscono tanti torinesi che avrebbero bisogno di andare e tornare da Lione in giornata e invece senza collegamento ferroviario sono costretti ad annoiarsi in città. Ma vale anche per i No-Tav perché se non c’è mai stata la necessità di fare neanche un collegamento aereo fra le due città vuol dire che ai torinesi di Lione non gliene può fregare di meno. Naturalmente ignoro le necessità dei Lionesi ma dopo le ultime “querelles” con i francesi la cosa è semplicemente voluta.

Chi vincerà? Questione interessante per un sito di scommesse. E comunque alla fine come in tutte la migliori famiglie italiane se ne discuterà fino allo sfinimento e rimarrà tutto così.
Invece dopo il combinato-disposto dell’analisi costi-benefici (ormai è sempre richiesta) si è risolta una delle questioni che toglieva il sonno a gran parte degli italiani: è stata finalmente tolta la fascia di capitano dell’Inter a Icardi. Come dicevano gli antichi: dietro alle grandi imprese di un uomo c’è sempre una grande donna!

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