Natura, ecologia, racconto di un amore per gli animali
Mia e il leone bianco
Nota di Simona Cella
E' nelle sale italiane Mia e il leone bianco, un film per famiglie, una favola ecologica che vanta l’uso di un leone reale nelle scene che prevedono la sua interazione con gli attori.
Nessun effetto digitale, nessun modello 3D fotorealistico animato quindi per raccontare la storia dell’amicizia tra Mia, una bambina insofferente e ribelle, costretta a trasferirsi dall’Inghilterra al Sudafrica per seguire il lavoro del padre John, e Charlie, un raro esemplare di leone bianco. Come da copione, quando Mia scopre che Charlie sarà venduto a dei cacciatori decide di salvarlo, portandolo in una riserva….
Il film è stato girato in tre anni, durante i quali Daniah, la giovane attrice che interpreta Mia, ha imparato a conoscere Charlie, con la guida dello zoologo sudafricano Kevin Richardson - noto come l’uomo che sussurrava ai leoni, creatore della Kevin Richardson Wildlife Sanctuary - che ha supervisionato l’intero processo di produzione e tutte le interazioni tra i leoni e i bambini, assicurandosi che entrambe le parti fossero trattate con rispetto e in totale sicurezza.
Pare infatti che in Sudafrica ci siano più di 160 fattorie che allevano leoni come trofei di caccia,un business che porta 36milioni di dollari all’anno e uccide circa 800 leoni in cattività .
Al di là delle buone intenzioni però, il film, propone il Sudafrica come mero scenario mozzafiato popolato da animali selvaggi e una storia banale dove i i personaggi principali sono interpretati da attori bianchi mentre gli attori neri sono relegati a ruoli subalterni.
(Simona Cella)