Pagella
di Dante Fasciolo
Dal Mali alla Libia, 4000 mila chilometri,
10 milioni di passi.
I primi, forse, lenti e incerti,
per non affrettare il distacco dai familiari,
dalla casa, gli amici, il villaggio, il paesaggio…
gli altri in fretta, per molto tempo,
perché la meta è lontana e le provviste insufficienti.
Poi passi lentissimi che affondano nella sabbia,
e sempre più faticosi sotto il sole e il chibli,
l’interminabile vento che deposita sugli occhi
e dentro gli orecchi la sabbia finissima,
fastidiosa eppur familiare, presenza che mitiga
la solitudine che avvolge dune sterminate.
Il fardello, benché sempre più leggero,
più pesante si fa, e aggrava il cammino
stremato e riarso…ma vivo di una speranza
che resiste nel cuore di chi reclama una vita.
Il ragazzo ha 14 anni, sale su un barcone
insieme a troppi disperati in cerca di pane e pace
e in cuor suo sente vicino il traguardo.
Ora, l’onda del destino lo trascina in fondo al mare,
e non potranno i sogni salvarlo.
Si, aveva un sogno, questo giovane del Mali:
aveva portato con sè, cucita e custodita
nella tasca di poveri indumenti
la sua brillante pagella scolastica,
il suo passaporto per il futuro, la prima pietra
per ricostruire in terra straniera un avvenire.
Che mortificazione per i nostri adolescenti,
viziati e svogliati, supportati da diseducativi
incentivi di famiglia, capaci solo di mostrare
la destrezza nei giochi sull’ipad…
ostentato come il loro passaporto al benessere
di cui si ignora provenienza e valore.