"Una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Calimera - Lecce
Museo della cultura Grika
di Alessandro Gentili
A Calimera, comune situato a 16 km di distanza dal capoluogo provinciale leccese, nasce un interessantissimo museo dedicato alla cultura della Grecia Salentina.
L'esposizione, allestita all'interno di una casa museo, è da sempre stata curata da Ghetonìa (un circolo culturale affiliato Arci che dal 1985 opera nel Salento) e contiene al suo interno oggetti di cultura materiale, mostre fotografiche, documentari, libri, giornali, manoscritti e corrispondenze di autori griki.
Ma cosa si intende con il termine cultura grika? Semplice! Essa non è altro che l'espressione della cosiddetta Grecìa salentina, ovvero di quell'isola linguistica ellenofona del Salento situata nella Puglia meridionale, in provincia di Lecce, in cui si parla un dialetto neo-greco noto come grecanico o griko.
Calimera rappresenta non a caso la sede del consorzio dei comuni che fanno parte della suddetta cultura.
Visitando la casa-museo, ci si rende subito conto che sette sono in tutto le stanze che fanno da contenitore. Ciascuna di esse contiene a sua volta oggetti tipici di una casa grika e della cultura contadina e della vita nei campi; il tutto accompagnato da musiche e canti tradizionali del luogo.
Abitualmente dalla casa museo è possibile intraprendere visite guidate per tutta l'area ellenofona, comprendente le città di Otranto, Lecce, Roca, Acaya, etc. Anche le università utilizzano tale struttura per organizzare visite guidate o tirocini universitari. Dal 2005 ad oggi Ghetonia ha registrato anche oltre 34000 visitatori provenienti da tutto il mondo.
La musica popolare grika fa da cornice a un percorso che è della memoria e del ricordo per gli anziani, della scoperta e della sorpresa per i più giovani. La Casa – museo pubblica i Quaderni, il cui primo numero (estate 2006), indaga il fenomeno della pietra forata, monumento megalitico esistente a Calimera nella Chiesa rurale di San Vito, dove si svolge il rito di origine precristiana dell’attraversamento del foro, rito propiziatorio di fertilità , messo a confronto con analoghi riti esistenti o esistiti nel mondo.
La Casa – museo non è solo una raccolta degli oggetti della tradizione, ma una ricca biblioteca che comprende circa tremila pubblicazioni di Ghetonìa, oltre i volumi delle biblioteche di V. D. Palumbo e di A. Codardo ed è consultata da studenti e studiosi provenienti da varie Università e centri di ricerca che s’interessano della Grecìa Salentina. L’emeroteca mette a disposizione oltre diecimila articoli pubblicati su giornali locali, nazionali, greci, consultabili per argomento, autore, data, ecc. Video, Cd, Cd-rom, Dvd costituiscono la mediateca.
I manoscritti di Vito Domenico Palumbo, le lettere del Palumbo e di altri studiosi come Angiolino Codardo, Giannino Aprile, Giacomo Disikirikis, Domenicano Tondi, Gerhard Rohlfs, offrono ancora spunti per studi e ricerche ai giovani che qui svolgono tirocini formativi per Facoltà Universitarie e progetti di Servizio Civile.
Terminata la visita dei locali al piano terra, la guida invita i partecipanti a seguirlo al piano superiore dove campeggia, su un tavolo, lo stemma tridimensionale e in grande formato della Provincia di Lecce in fase di ultimazione. Grande sorpresa e ammirazione per il lavoro paziente e certosino nella realizzazione di un plastico in scala di un’abitazione tipo realizzata dai nostri antichi progenitori, che queste terre hanno frequentato fin dal lontano Paleolitico.
Attraverso successive modificazioni nel corso dei secoli, l’abitazione si è andata strutturando secondo esigenze nuove, evolvendosi e ampliandosi fino a divenire un’entità complessa con ambienti diversificati, con spazi per l’uomo e altri per gli animali domestici e gli attrezzi da lavoro. Grande innovazione è l’apertura verso l’esterno, su quello che sarà l’asse viario più importante della nascente urbanizzazione. In epoca romana si aggiungono altri elementi costruttivi quali il Mignano che è uno spazio aperto lungo la facciata sopra il portone d’ingresso.
Negli antichi centri storici di molti paesi della Provincia, così come a Calimera, è possibile trovare ancora oggi queste tipologie costruttive, retaggio di quel lontano passato, che arricchiscono e nobilitano il tessuto urbano nella sua interezza.