Gambe e sguardo tesi allo spazio e pensiero in movimento
accompagnato dalle parole di Henry James e Henry David Thoreau
Tra castelli, abbazie, fattorie...il godibile paesaggio toscano
EcoMaratona del Chianti
di Alessandro Gentili
L’Eco Maratona del Chianti di domenica 21 ottobre può offrire spunti di riflessione.
Beh, innanzitutto la pulizia, l’ordine e l’organizzazione di tutto un contesto comunale e agricolo. Inutile girarci attorno: è tutto maledettamente bello a vedersi.
Chi scrive abita a Velletri che, in teoria, ha un paesaggio bello quanto le colline del Chianti, in più gode di una vicinanza al mare invidiabile.
Ahimè, il confronto è impari: basta guardare come sono tenute le strade di campagna. E poi le aziende agricole!
Il grande scrittore americano Henry James (fine ottocento) era innamorato dell’Europa e dello scontro tra le civiltà americana/europea, ne ha fatto il timbro e la peculiarità della sua straordinaria narrativa, impervia, ostica, difficile: ma un universo incredibile, costellato di immagini, sensazioni, arte, cultura di grande spessore, che non ha nulla da invidiare a Marcel Proust. Nel suo romanzo più conosciuto “Ritratto di Signora” l’ambientazione è a Firenze e dintorni e le sue parole sono una costellazione di gratitudine per queste parti.
Per tornare alla Toscana e al Chianti e alla EcoMaratona: la Bell’Italia messa in evidenza, dialetti, usi e costumi, alla portata di tutti, anche durante la passeggiata (Io stavo col Nordic Walking, dieci chilometri, ma c’erano anche le due maratone da 21 e 42 chilometri, in tutto, sette/otto mila persone che hanno punteggiato coi loro costumi, il paesaggio ancora estivo e poco autunnale di quel fazzoletto di terra che abbiamo invaso.
Come in un precedente resoconto su Monte Porzio Catone), anche qui famiglie con bimbi, cani, anziani, gruppi, solitari, tutto lo scibile umano raccolto in una domenica di festa e di sole. La sosta in un’azienda vinicola (a base di pane tostato con prezioso olio di oliva, acqua e uva fresca) a metà percorso, ci ha dato modo di fare foto, un’occasione ancor più stringente di solidarizzare con altri partecipanti. Non ho sentito una sola parola di politica! Una vera benedizione: niente spread, niente manovre economiche, niente migranti, un po’ di calcio, tanto per ravvivare qualche pausa….ma, vi assicuro, nient’altro. Poi il pranzo al palazzetto dello sport, una caciara (come si dice a Roma) dove il frastuono non dava neppure fastidio.
Insomma: dove voglio arrivare? Qual è il messaggio? Nessuno, proprio nessuno, un evento finalmente fine a sé stesso, nessuna lezione, nessun moralismo, nessuna filosofia. Non ne siamo stanchi? Già, ne abbiamo fin sopra i capelli che ogni argomento, ogni evento, ogni frase della nostra vita, venga sistematicamente strumentalizzato, diagnostico e incasellato. Ne abbiamo (almeno chi scrive) veramente abbastanza di tutta questa solfa noiosa e barbosa di una vita regolamentata dalle opinioni altrui, dai pensieri, altrui, dalla televisione, dai giornali, dagli opinionisti, dalle urla dei salotti televisivi, da questa mercificazione del quotidiano!
Il “Camminare è” secondo Henry David Thoreau (già citato in precedenti articoli ) “va intrapreso con spirito d’avventura interiore e non ha nulla a che fare con l’attività sportiva o le prescrizioni mediche. Non è importante quante miglia si percorrano e anche lo scenario naturale circostante non è essenziale: tutto dipende dall’acquisizione di uno Stato di Grazia interiore che comporta ampliamento di visione e una particolare valutazione delle cose”.