#225 - 1 settembre 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Per ragioni tecniche, l'editoriale va in rete senza video. Ce ne scusiamo con i lettori.

Autunno

di Dante Fasciolo

L’aria più fresca, più pallido il sole;
si avvicina l’autunno, sento i suoi passi pesanti.
Rotto il silenzio ovattato, un grido soffocato riverbera,
un’eco, come un richiamo:

Precoce autunno di un morente amore.
L’oro dei fiori quasi mi fa male
nell’autunno precoce, o morto amore. (1)

La natura muta il suo agire
e imprime i suoi umori sull’uomo
che ignora i passaggi, dimentica i tratti,
nasconde a se stesso strumentali mutamenti.

Era ieri la sfavillante promessa
salutata e premiata da folla plaudente…
ma a distanza di giorni, quell’albero verde
piega i suoi rami al vento e si mostra sconfitto .

Non è adesso estate, e non ritornano
i giorni indifferenti del passato.
La primavera errata si è nascosta
nelle pieghe del tempo stropicciato. (2)

Promettere è facile, mantenere è difficile:
per governare occorre qualcosa in piĂą
che un facile eloquio, o possenti bicipidi
se cuore e cervello divergono e mirano dritti
ciascuno alla gloria e al potere.

Traguardi nefasti intrisi di squallida storia
di pietanze ammanite con odio e vendetta;
sapore di morte, lontano dalle belle bugie incartate d’umano.

Muoiono le stagioni, cadono i miti,
muoiono i cuori e i sentimenti, cadono progetti-elefante,
e triste è immaginarsi valorosi Davide
e scoprirsi fragili impacciati Golia.

Dall’altra parte della terra il sole che qui
si cela dietro l’orizzonte, là emerge dalla notte.
Così l’autunno ha un suo corrispondente
in una lontana primavera. (3)

Speranza…la mia, e di molti.

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