#111 - 17 novembre 2014
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Cinema

Iniziativa a cura dell'Associazione Nazionale Autori Cinematografici

Casa del Cinema - Roma

percorsi di cinema

Laboratorio creativo attraverso il quale trasmettere
l’esperienza personale nella realizzazione di un film

di Giada Gentili

L’undicesima edizione della rassegna Percorsi di Cinema, a cura dell’ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici - organizzata in collaborazione con la Casa del Cinema di Roma e sostenuta dal MiBACT, - si svolgerà tra novembre e dicembre con quattro appuntamenti alla Casa del Cinema a Villa Borghese.

Ad inaugurare la rassegna sarà La mafia uccide solo d’estate di Pif, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento 2014 come miglior regista esordiente. L’incontro con l’autore sul “percorso dall’idea al film” dopo la proiezione sarà condotto da Ugo Gregoretti.

Secondo appuntamento, con l’ultimo film del maestro Ettore Scola - Che strano chiamarsi Federico. Seguirà l’incontro con l’autore condotto dal regista Roberto Giannarelli.

Il terzo appuntamento è con il film Il venditore di medicine di Antonio Morabito. L’incontro sarà condotto dalla regista Wilma Labate.

Chiuderà il nuovo film documentario di Gianfranco Pannone - Sul vulcano, presentato fuori concorso alla 67° edizione del Festival del Film di Locarno. L’incontro sarà condotto da Ugo Gregoretti.

La rassegna Percorsi di Cinema si è affermata come un vero e proprio “laboratorio creativo” attraverso il quale trasmettere l’esperienza personale nella realizzazione di un film.
La sua formula si è rivelata assai efficace. Un conduttore - anch’esso autore - permette al regista di ripercorrere con maggiore precisione l’iter creativo dall’idea al film, dalle tematiche legate all’analisi critica, ad altri aspetti del lavoro di regia, quali le tecniche di ripresa, la composizione del cast tecnico e artistico e le problematiche legate agli aspetti produttivi e distributivi.

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La mafia uccide solo d'estate di Pif - 20 novembre Palermo. Sullo sfondo dei tragici episodi legati alla mafia accaduti in Sicilia tra gli anni Settanta e Novanta si svolge la tenera e divertente educazione sentimentale e civile di Arturo, un ragazzo nato lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino - mafioso di rango - è stato eletto sindaco, e Flora, la compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa. Mentre cerca di conquistare la sua bella, Arturo diventa man mano consapevole delle infiltrazioni e delle azioni criminose della mafia nella sua città. Nessuno, però, sembra ascoltarlo...

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Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola - 26 novembre
Ricordo/ritratto di Federico Fellini, raccontato in occasione del ventennale della morte del grande artista: un film fatto di ricordi, frammenti, momenti e impressioni sparse, ricostruiti e girati a CinecittĂ , e alternati a materiali di repertorio d'epoca, scelti dagli archivi delle Teche Rai e dell'Istituto Luce.

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Il venditore di medicineI di Antonio Morabito - 3 dicembre
Il quarantenne Bruno lavora come informatore medico per la 'Zafer', un'azienda che sta vivendo un momento difficile. Lui è l'ultimo anello nella catena del 'comparaggio' - una pratica illegale che molte case farmaceutiche attua per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci - e pur di non perdere il proprio posto di lavoro, Bruno è disposto a corrompere medici, ingannare colleghi e tradire la fiducia delle persone a lui più vicine come sua moglie Anna, professoressa di liceo, che non sa niente dei traffici illegali del marito, né delle pressioni che sta subendo dall'azienda a causa della crisi...

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Sul vulcano di Gianfranco Pannone - 10 dicembre
Maria, Matteo e Yole: tre vite ai piedi del Vesuvio, in un luogo unico al mondo, ricco di miti, storia ed evocazioni letterarie. Maria, che vive e lavora in un'azienda florovivaistica ai piedi di una villa vesuviana in abbandono, "coltiva" anche le proprie curiosità intellettuali ed è una custode discreta del vulcano. Matteo, pittore di talento, rimette in gioco le sue opere fatte con la lava, testimonianza di un legame profondo con la terra da cui non si è mai staccato. Yole, cantante "neomelodica", vive la propria libertà di giovane donna conciliandola con un'autentica devozione per la Madonna, espressione popolare di un sacro che ha sempre caratterizzato il Vesuvio, da Dioniso/Bacco a San Gennaro. E se il proverbiale fatalismo partenopeo, dietro cui vive ancora oggi una diffusa devozione religiosa, derivasse proprio dalla presenza del vulcano, che per ben due millenni ha dato e preso alla gente che vive sotto di lui? Ma oggi chi è più pericoloso? Il Vesuvio, che potrebbe risvegliarsi da un momento all'altro, o l'uomo, che in meno di cent'anni ha prodotto danni d'ogni genere? E sorge spontanea un'altra domanda: com'è stato possibile, tra case abusive e discariche d'ogni genere, produrre tanta bruttezza in così tanta bellezza? Tra storie di vite vissute, preziosi materiali d'archivio ed evocazioni letterarie che vanno da Giordano Bruno al Marchese De Sade, da Giacomo Leopardi a Curzio Malaparte, il film prova a dare un senso a una "terra pazza" che infine rappresenta tutti noi.

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