#215 - 7 aprile 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterą  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 31 marzo, quando lascerą  il posto al numero 327. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puņ durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pił importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma pił potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltą  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensģ nella capacitą di assistere, accogliere, curare i pił deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltą  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositą , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Il Gioco

di Dante Fasciolo

Quando il gioco era una cosa seria
si regalava nelle buone occasioni una scatola
con gli scacchi, le pedine per dama, e quelle per il filotto;
un regalo che accontentava tutti
dai più piccoli ai più grandi.

Una scatola di giochi che durava a lungo in casa
e che di tanto in tanto veniva rispolverata
quando tra amici ci si riuniva
per qualche avvenimento che prevedesse
un brindisi e un intrattenimento.

Questi tre giochi non sono stati dimenticati
dai politici dei nostri giorni
e i protagonisti stanno sperimentando l’idea
di giocarli contemporaneamente su più tavoli
ciascuno con la voglia di vincere a tutti i costi.

I più intelligenti, pochi per la verità,
azzardano mosse con gli scacchi
subito neutralizzate dai furbi presenti a iosa;
mentre altri ripiegano sulla dama semplice ed evocativa
nella speranza di mangiarsi le pedine dell’avversario.

Nella girandola delle mosse e delle contromosse
tutti giustificano le contraddizioni di tutti,
e i compromessi annunciati e negati…
le inconcludenti partite finiscono sempre più
per scopiazzare la Torre di Babele.

La voglia di potere ĆØ duro a morire,
e se nƩ gli scacchi, nƩ la dama assicurano vittoria,
sarĆ  bene ripiegare sul filotto, dove
o per dritta o per storta, si troverĆ  comunque
una linea per fare un governo pur che sia.

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