#215 - 7 aprile 2018
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Humour (non sempre) per riflettere

Ricadute

di Giuseppe Sanchioni

Anche se il periodo può sembrare quello giusto, non parlo di influenza e virus allegati bensì della possibilità che ci potesse cadere in testa qualcosa, e nella fattispecie il “Palazzo Celeste” cioè la stazione spaziale cinese Tiangong-1 in caduta libera, una specie di pullman lungo circa 10 metri e pesante quasi 8 tonnellate in orbita dal 2011 ed arrivata al pensionamento per la fine operativa.

Una specie di baby pensionata, dopo soli otto anni di lavoro (senza spendere una lacrima, ma in Cina non c’è l’INPS né la legge Fornero), aggravata dal fatto che sembra i cinesi non avessero più il pieno controllo della traiettoria di rientro. Un po’ come i nostri strapagati manager di grandi aziende.

Comunque, il rientro, previsto per i primi di aprile, è avvenuto senza guai. Possiamo finalmente uscire di nuovo fuori dalle cantine e dai garage, come ci avevano saggiamente consigliato di fare i telegiornali e noi avevamo prontamente eseguito passando le vacanze di Pasqua nel sottosuolo portandoci colomba e salame d’ordinanza.

Ma se cadeva su un’auto? Se sono assicurati, chi avrebbe firmato il CID? Certo, se fosse caduta per strada ci sarebbe stata la possibilità di fare una bella class action contro la Cina per aver provocato delle buche a Roma.

Rimane il fatto che sulle nostre teste, molto in alto, “girano” svariate centinaia di pesanti scatole metalliche. Sono i satelliti artificiali per meteorologia, per telefonia, per geo-localizzazione, per sperimentazione scientifica, per spionaggio militare. Ma ci sono anche tutti i rottami che si sono prodotti in questi anni e che ancora gireranno per chissà quanto tempo. Insomma lo spazio sembra la corsia interna del raccordo anulare tra la Salaria e la Tiburtina verso le cinque del pomeriggio con tutti i resti dei tamponamenti precedenti mai rimossi. E a noi non resta che vivere con questi “rottami di Damocle” sulla testa, pronti a scendere in cantina appena un TG ha la bontà di avvertirci.

Ma c’è anche chi c’intravede una specie di metafora della vita: una volta in pensione per la fine operativa anche gli umani, dopo aver girato tutta la vita, vengono lasciati senza controllo e cadono fino alla distruzione…

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