Sotto l'egida del Comitato per Matera capitale della Cultura nel 2019
Pier Paolo Pasolini - immagini a Roma e Matera
Il Vangelo secondo Matteo
Mostra fotografica cinquant'anni dopo
di Federica Fasciolo
E' stata prorogata fino al 25 gennaio 2015 presso il Museo nazionale d’arte medievale e moderna di Palazzo Lanfranchi a Matera la mostra fotografica Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo il film di Pier Paolo Pasolini.
La mostra, scenograficamente suggestiva, curata da Marta Ragozzino, Soprintendente BSAE per la Basilicata e Giuseppe Appella, Direttore del MUSMA, con Ermanno Taviani, Professore di Storia Contemporanea all’Università di Catania e la collaborazione di Paride Leporace, Direttore della Lucana Film Commission ha un’appendice presso il MUSMA-Museo della scultura contemporaneaa Matera, e ne ha avuta un'altra presso il Parco della Musica a Roma, che per l'occasione ha realizzato : Io sono una forza del passato - Pasolini tra Roma e Basilicata, spettacolo di Ambrogio Sparagna con l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica e il Coro Popolare diretto da AnnaritaColaianni con la partecipazione di di Giorgio Onorato, Aisha Cerami, Antonio Infantino, Caterina Pontrandolfo, e ...al mio fianco c'è solo l'ombra, canti per Pier Paolo Pasolini.
La mostra, promossa dal Comune di Matera, dalla Soprintendenza BSAE della Basilicata insieme alla Lucana Film Commission per celebrare i cinquant’anni del capolavoro girato da Pasolini nel 1964, prende forma -grazie al sostegno della Regione Basilicata - sotto l’egida del Comitato Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019, nell’ambito del programma culturale per il 2014, in condivisione con il direttore artistico Joseph Grima. Patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, la mostra ha il supporto dell’Arcidiocesi di Matera–Irsina ed è realizzata con il contributo operativo della Cineteca Lucana, del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, della Cineteca Nazionale di Bologna, del Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux di Firenze, la Pro Civitate Christiana di Assisi ed il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa.
Per il suo valore scientifico la mostra ha ricevuto menzione dalla Presidenza della Repubblica, il patrocinio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e il gradito Premio dalla Presidenza del Senato e dalla Presidenza della Camera.
Obiettivo della mostra è mettere a fuoco, in maniera particolarmente approfondita e grazie a una narrazione originale, la genesi del capolavoro pasoliniano e il rapporto del regista con la città di Matera, che nell’estate del 1964, sotto un sole ‘ferocemente antico’, divenne Gerusalemme. L’occasione è preziosa per rileggere, attraverso la scelta di Pasolini e la vicenda del set principale nella città dei Sassi, un momento importante nella storia di Matera, negli anni della ‘vergogna nazionale’, dello svuotamento e abbandono degli antichi rioni, la cui popolazione venne trasferita nei nuovi quartieri della città ‘laboratorio’. In questi anni Matera, teatro di profonde contraddizioni, divenne meta privilegiata di artisti, fotografi, registi, documentaristi, antropologi, intellettuali, sociologi, architetti ed urbanisti, che con le loro testimonianze, spesso straordinarie, hanno contribuito a dar forma ad un’immagine della città e dell’intero Mezzogiorno.
La mostra, divisa in sei sezioni, racconta la storia e i luoghi del Vangelo in relazione al clima culturale e artistico lucano e italiano di quegli anni. Si è inteso ricostruire il doppio contesto del film - quello dell’ideazione ed elaborazione creativa tra Roma ed Assisi e la Palestina tra il 1962 e il 1964 e quello della realizzazione delle riprese, del montaggio e della produzione del film.
Ancora una parola sull'allestimento che si distingue per una forte connotazione multimediale e interattiva basata sul modello delle stazioni creative (ogni sezione sarà introdotta da un narratore, primo dei quali è Goffredo Fofi, direttore della rivista Lo Straniero, con lui Serafino Murri, critico cinematografico e regista e Padre V. Fantuzzi critico cinematografico della rivista Civiltà Cattolica e amico di Pasolini) e una narrazione estremamente visiva, resa possibile grazie al montaggio creativo di documenti originali, dipinti, disegni, fotografie, spezzoni cinematografici, interviste, materiale bibliografico ed oggetti tridimensionali (tra i quali la macchina da presa del regista e i costumi originali del film), per favorire una lettura a più livelli di approfondimento, comprensibile da tutti i diversi pubblici a cui il progetto intende rivolgersi, in un’ottica fortemente inclusiva".