accade in città -metropolitane
Roma capitale
ZTL
di Giuseppe Sanchioni
Arrivati alle Varie ed eventuali l’Amministratore, scuro in volto, diede all’assemblea la notizia che, dopo la pedonalizzazione dei Fori e quella del tridente, entro poche settimane anche il *quadrilatero di strade attorno al condominio sarebbe diventato isola pedonale integrale col divieto di passaggio per qualunque veicolo, dalle auto al monopattino, passando per il velocipede.
Dai partecipanti si alzò subito un coro di proteste. Un condomino delle prime file si lamentò che non sarebbero più passati i bus. Dal fondo un’altra voce rispose che comunque finora i bus si erano visti raramente. Il signor Mario, che non aveva nulla di malato ma che ancora manteneva il posto invalidi col conseguente permesso dell’anziana madre deceduta da oltre dieci anni, cominciò a lamentarsi che non si rispettavano i diritti dei disabili. La signora Vera si lamentò che al ritorno dalla palestra avrebbe dovuto lasciare la macchina lontano e tornare a piedi col borsone. Una madre si preoccupò che il figlio sarebbe sempre dovuto entrare alla seconda ora a scuola, non potendolo accompagnare più in auto. Un tipo atletico si lamentò che senza auto non poteva più andare al parco a correre. C’era chi diceva che da ora in poi avrebbe dormito solo tre ore per notte, visto che la Zona a Traffico Limitato era non attiva solo da mezzanotte alle tre del mattino. L’autista di taxi del secondo piano urlò che così si penalizzavano i lavoratori autonomi a favore dell’articolo 18. Altri dissero che sarebbero tornati a casa solo i giorni di festa, quando le telecamere della ZTL non funzionavano e che quindi avevano diritto a due prime case altrimenti avrebbero pagato l’IMU solo per 50 giorni l’anno!
Insomma, la notizia portò lo scompiglio nel condominio e per questo la discussione si fece animata e si sentirono le proposte più assurde. Ma alla fine, come sempre, prevalse il buon senso e l’assemblea approvò all’unanimità la richiesta dell’avvocato dell’attico di raccogliere le firme per indire un referendum per la costituzione dell’edificio in Comune autonomo e, diversamente dal solito, anche l’Amministratore questa volta votò: in cuor suo già si vedeva sindaco con tanto di fascia tricolore e vitalizio.