#213 - 17 marzo 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Una produzione Fondamenta Teatro e Teatri

Teatro Belli - Roma

Lolite

di Eva Mari

Una produzione FONDAMENTA TEATRO e TEATRI presenta Teatro Belli 13 | 25 marzo 2018 LOLITE Scritto e diretto da Francesco Sala con Giancarlo Fares, Gilberta Crispino, Chiara Scalise, Benedetta Nicoletti, Davide D'Innocenzo collaborazione alla regia Viola Pornaro assistente alla regia Maria Lomurno Quello delle baby squillo è senza dubbio uno dei casi di cronaca che ha fatto più scalpore negli ultimi anni.
Per la prima volta il caso viene trattato a teatro, nello spettacolo evento Lolite, scritto e diretto da Francesco Sala, che sarà in scena al Teatro Belli dal 13 al 25 marzo. Protagonisti: Giancarlo Fares, Gilberta Crispino, Chiara Scalise, Benedetta Nicoletti, Davide D'Innocenzo.

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Sala con la sua scrittura incisiva e accurata si addentra in questo esercito silenzioso, sotterraneo, composto da ragazzine, perché di questo stiamo parlando, convinte di saper gestire un gioco tanto più grande di loro. Piccole donne che all’improvviso passano dall’acquisto fatto sulla bancarella alla borsa griffata, allo smartphone ultimo modello, ai vestiti all’ultima moda. Una vita dorata solo in apparenza. Perché il prezzo per tutto questo è vendersi. Quello delle piccole squillo italiane è un mondo quasi del tutto sommerso.
Il caso dei Parioli – a suo tempo - ha diffuso una percezione distorta del fenomeno: siccome le ragazze non si vendevano per fame, l’idea era che non fossero vittime, ma seduttrici consapevoli. Naturalmente è una percezione sbagliata, qualunque atto sessuale di un adulto con un minore in cambio di un beneficio, che sia denaro, un regalo o un voto migliore a scuola, è prostituzione minorile.

LoliteLolite

Note di Francesco Sala
Ragazzine, studentesse, minorenni che si prostituiscono per ottenere cellulari, vestiti, accessori alla moda. Ragazzine, studentesse, lolite che frequentano i locali più in voga della Capitale e vendono il loro corpo con l'illusione di prestarlo soltanto. Lasciarsi toccare, spogliare, amare per un'ora solo per soldi, un piccolo regalo, una ricarica telefonica, poi una doccia e tutto dovrebbe tornare come prima ma sappiamo che non è così. Perché lo fanno? Per provocare, per avere conferme, la loro è una protesta, un urlo silenzioso contro la famiglia di origine: madri competitive, padri assenti che cercano di sopperire con il bancomat; cinquantenni clienti che dovrebbero pensare che la ragazza in questione potrebbe avere l'età di una loro figlia. Un affresco/ grottesco, un gruppo di una famiglia in un interno Roma Nord che continua a negare il diritto all'adolescenza.
"Col trucco sembro più grande" è una battuta del testo presa da un blog di queste ninfette che si atteggiano a femmes fatales, parlano uno strano idioma frutto di chat, youtube, slang di quartiere. La proporzione del fenomeno va ricercata nella crisi di valori della famiglia, l'evaporazione del padre, la competizione di mamme che non vogliono invecchiare, la dissacrazione del corpo, la vittoria dell'avere sull'essere. E i coetanei di queste ragazze? Lo spettacolo è pensato anche per loro: da un recente sondaggio di skuola.net il 60% dei ragazzi nelle scuole conosce il fenomeno. Ragazzi che vivono sul loro smartphone, affrontano il difficile passaggio dell'adolescenza rifugiandosi nella rubrica di messaggi telefonici. Qui si legge: cliente1, cliente 2, cliente 3...Queste ragazze adulte nel fisico, con le loro cuffiette della musica, sembrano piccole tartarughe chiuse nel loro guscio. E non ne vogliono sapere di venire fuori. A noi il compito, genitori, insegnanti, educatori, di trovare qualche foglia di lattuga.

              fondamentateatroeteatri@gmail.com
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